AttiVisti foggiani: tra mecenati, tralicci e commissioni i cittadini dove sono? Chi ci perde è tutta la città!
Non siamo rimasti per nulla meravigliati dall’accelerazione impressa dall’amministrazione Episcopo al tema dell’installazione dei 2 cuori con i tralicci a seguito dell’avviso pubblico per l’individuazione dei membri della commissione che dovrà valutare l’opera e la sua collocazione.
Partì tutto con il piede sbagliato a partire dall’indizione della conferenza stampa di presentazione, autoreferenziale e priva di qualsiasi contraddittorio, dove era presente l’ Amministrazione comunale, nelle sue competenti tecniche e politiche, l’artista e la Fondazione che avrebbe supportato l’iniziativa.
In quella sede si è detto in poche parole che vi fossero dei mecenati, coperti dal Segreto di Stato, che volevano devolvere 250.000 euro per finanziare l’opera di Molisani e che la location individuata fosse solamente e unicamente quella dei Campi Diomedei, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla.
Comportamento che da subito ha destato un certo malcontento e sconcerto in molti cittadini attorno a quello che doveva essere un dono alla città, ma che assumeva sempre di più i tratti di un’imposizione figlia di altri tempi, che nemmeno Federico II come Imperatore avrebbe mai osato.
La situazione è stata chiara fin da subito.
In piena estate mentre tutti erano al mare o erano presi dai preparativi delle vacanze e facevano i conti con il caldo micidiale, hanno presentato e poi portato avanti il progetto, come un treno diretto a folle velocità verso la sua meta, e la volontà popolare divenuta mero orpello, un’inutile fermata da cui il treno riparta senza tante preoccupazioni.
Siamo molto preoccupati e nello stesso tempo evidenziamo che per l’ennesima volta i cittadini di Foggia vengano trattati alla stregua di meri ratificatori, compressi tra un’ipertrofica voglia da parte dell’amministrazione di celebrare modelli con luci e cuori come se fossimo immersi in sempiterne copertine da social network e il desiderio di evadere dall’etichetta di città che non offre nulla, costi quel che costi.
Oramai mancano pochi giorni e sapremo chi farà parte di questa commissione e subito dopo avremo il loro responso, netto, come una spada di Damocle che si abbatterà sovente sui terreni dei Campi Diomedei.
Sembra già tutto scritto e le ruspe, le gru e i tiranti pronti per tirare su i 2 cuori con i tralicci a meno di clamorosi ripensamenti da parte della Sovrintendenza, sempre solerte durante l’opera dei Campi Diomedei, o del Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi a riguardo, che possano fermare il tutto a fronte di una volontà popolare tenuta ai margini dell’operazione.
Ebbene sì sarà il consiglio comunale a doversi esprimere, a votare a favore o meno dell’installazione di tale opera.
Per questi motivi noi come AttiVisti foggiani chiediamo alla cittadinanza di farsi sentire.
Bisogna chiedere maggior rispetto anche ai consiglieri in comune, che dovranno decidere senza dimenticare che è un bene pubblico, della collettività, la stessa collettività che ha permesso la loro elezione
Chiediamo di poter mandare sollecitazioni e mail a tutti e 32 consiglieri per capire cosa pensano a riguardo di questa installazione e come voteranno.
Bisogna fare pressione su tutti e 32 consiglieri.
Bisogna chiedere alla Sindaca Episcopo, all’Assessore ai Lavori Pubblici Galasso e alla Vicesindaca e Assessore all’Ambiente Aprile cosa ne pensino dell’opera e se siano favorevoli, interpellandoli con tutti i mezzi a propria disposizione, tra social media, mail e PEC alla luce della ridefinizione del progetto, dei lavori e degli scavi archeologici e dell’idea di parco che vogliano consegnare alla città.
Bisogna andare, presenziare ed essere massa critica ai prossimi consigli comunali ed essere più numerosi possibili il giorno che si voterà l’accapo.
È necessario fare sentire la propria voce e il dissenso contro questa opera, così come concepita e come collocata, con un aut aut da prendere o lasciare che non si addice nemmeno agli artisti.
È necessario opporsi a questo ennesimo tentativo di bypassare la volontà di cittadini e associazioni in nessun modo interpellati.
Chiediamoci se questa è l'”idea di città” che vogliamo tramandare alle prossime generazioni, dove idee vetuste e modelli di decisioni arcaiche e fuori dalla storia possano rappresentare, ancora una volta, i riferimenti per questo nostro territorio.
Marco Matteo Papicchio
Salvatore Imperio
AttiVisti foggiani
(Nota stampa)