Foggia, 7 luglio 2023 – L’idea che ci siamo fatti del Sahara, guardano i film che lo hanno evocato, è stata sempre quella di un deserto che ha permesso di scrivere pagine di storia.
Un capitolo di storia in questo 2023 il Sahara ora la potrebbe scrivere ma dal punto di vista meteorologico.
Secondo il previsore Stefano Bernardi sembra infatti profilarsi, da questo lembo di terra africano, un’incuneata alto pressoria capace di fare schizzare i valori termometrici alle stelle su tutto il Centro-Sud con particolare riferimento alla Sardegna e alla Capitanata.
La matrice di questa cella anticiclonica, inizialmente di origine azzorriana, andrà via via prendendo uno sviluppo sub-tropicale e con tutto ciò che ne consegue in termini di effetti anche e soprattutto sulla salute di chi il caldo lo teme e in maniera particolare.
Peccato però che non sia torrido.
Non è una battuta ma un dato di fatto.
Il caldo che arriverà porterà afa.
Contrariamente a quanto si pensa il caldo torrido spesso viene evocato da molti in maniera impropria visto che la sua ha un’impostazione si poggia su valori bassi riferiti al grado di umidità basso e quindi più sopportabili e non alti come avviene nel caso del caldo afoso.
Attenti quindi a quando si fa riferimento alla locuzione ” torrido”.
Già da subito, ad esclusione della regione Alpina, cesserà il prodursi di annuvolamenti pomeridiani e il rischio di temporali refrigeranti.
Partendo ora dal presupposto che la prevenzione (argomento sempre preso come riferimento dal noto meteorologo aquilano) deve assolutamente fare il suo corso in casi come questi dove, cioè, il permanere di condizioni termo-udometriche (accostamento tra temperatura ed umidità) con valori sempre più elevati(si prevedono temperature diffusamente sopra i 38-40 gradi) ad eccezione della pianura Padana dove non si dovrebbero, per così dire, superare i 35 gradi ma dove avremo valori di umidità sicuramente molto elevati, sarebbe opportuno invitare i più esposti ai problemi caldo-correlati a prendere i dovuti provvedimenti soprattutto a partire dal fine settimana dove gli effetti del caldo inizieranno davvero a farsi sentire.
Ci lasciamo alle spalle un Giugno generalmente instabile e relativamente fresco.
Sarà proprio la netta differenza che si andrà a realizzare tra due fasi meteo diametralmente opposte a rendere più stressante questa nuova fase.
D’altronde in Italia periodi di caldo come quello che andremo a vivere rappresentano un’assoluta normalità.
Bisognerà soltanto abituarsi all’idea che l’estate deve poter fare la sua parte.
(A cura di Mauro Nardella)
Immagini di Mauro Nardella: