La Giunta della Sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo

Foggia, 14 dicembre 2023 – Presentata in Consiglio comunale la Giunta Episcopo. Lia Azzarone eletta presidente del Consiglio Comunale.

 

Si è svolta oggi la prima riunione del Consiglio comunale di Foggia. Dopo gli adempimenti formali per la convalida degli eletti e il giuramento della Sindaca Episcopo (in allegato il discorso della Sindaca) si è proceduto alla elezione del Presidente del Consiglio comunale.

La Presidente del Consiglio comunale di Foggia, Lia Azzarone, ph. Facebook

E’ risultata eletta alla terza votazione la consigliera Lia Azzarone, vice presidente del Consiglio Comunale è stata eletta la consigliera Concetta Soragnese.

La Presidente del Consiglio comunale di Foggia, Lia Azzarone, ph. Facebook

Il Consiglio comunale ha anche osservato un minuto di silenzio in memoria dell’on. Vittorio Salvatori ex sindaco di Foggia, recentemente scomparso.

 

A seguire la Sindaca Episcopo ha presentato al Consiglio comunale la Giunta comunale.

La nuova squadra degli assessori con le rispettive deleghe è così composta:

 

LUCIA APRILE

Vicesindaca

Politiche agricole, ambiente e igiene pubblica, verde urbano. Ente Fiera.

Nata a Foggia, 39, sposata, due figli. Diploma di Liceo Scienze Sociali. Già presidente del comitato La Società Civile, impegno nella cittadinanza attiva.

Comune di Foggia, ph. Facebook

ALICE AMATORE

Cultura, beni culturali e Museo Civico, Turismo, Politiche giovanili, comunitarie e internazionali. Marketing territoriale. Grandi eventi.

Nata a Foggia, 26 anni. Laureata all’Università degli Studi di Foggia come Consulente del lavoro ed Esperto di Relazioni industriali, ulteriori studi in European Legal Studies all’Università di Torino, e tirocinio presso il Parlamento Europeo. Impegnata nel sociale, ha fondato Ottavia, gruppo informale di aggregazione e partecipazione giovanile. Appassionata di pianoforte e fotografia.

 

GIULIO DE SANTIS

Avvocatura, contenzioso, sicurezza e legalità. Statistica. Politiche energetiche. Contratti.

Nato a Foggia, 50 anni, padre di tre figli. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Foggia, da eletto nel Consiglio di Facoltà con Area Nuova ha contribuito alla crescita dell’ateneo fino all’ottenimento dell’autonomia da Bari. Tra i fondatori, tramite la Cgil nazionale e la sua associazione giovanile Tempi Moderni, del primo sindacato studentesco nazionale Unione degli Universitari (UDU). Bancario specializzato nel settore imprese corporate. Ha dato vita con l’ex ministro della Giustizia greco Michalis Kalogirou al circolo culturale Ulisse.

DOMENICO DI MOLFETTA

Istruzione e formazione, istituti di partecipazione, enti di ricerca, politiche sportive e di inclusione sportiva. Manutenzione scolastica.

Nato a Foggia, 64 anni, due figlie. Diploma all’Isef di Foggia, laurea in Scienze motorie all’Università di Tor Vergata a Roma, dottorato di ricerca all’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti. Già insegnante di educazione fisica, coordinatore di educazione fisica al Provveditorato agli Studi di Foggia. Per 18 anni responsabile della nazionale italiana di atletica leggera, con la partecipazione a quattro Olimpiadi (Sidney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012). Consigliere nazionale della Federazione Italiana Atletica Leggera, con delega al settore tecnico e alla formazione.

La Giunta della Sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo

 

DAVIDE EMANUELE

Bilancio, politiche fiscali, patrimonio ed impiantistica, Programmazione unitaria (fondi europei, nazionali, regionali, PNRR). Aziende partecipate. Innovazione digitale e smart city.

Nato a Foggia, 40 anni, marito e padre di una bambina di 8 anni. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Foggia, ha concluso il dottorato di ricerca in Diritto commerciale e Tutela processuale dei diritti presso l’Università degli Studi di Bari. Avvocato civilista, collabora con la cattedra di Diritto processuale civile presso l’Università degli Studi di Foggia. E’ il segretario del Partito Democratico di Foggia.

 

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LORENZO FRATTAROLO

Attività produttive, politiche del lavoro, piano del commercio. Promozione e sostegno alle politiche di quartiere e delle borgate.

Nato a Foggia, 47 anni, due figli. Laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Foggia, un Master in Appalti pubblici presso Il Sole 24 Ore. Dottore commercialista iscritto all’Ordine dal 2006, consulente di aziende private del territorio, specialmente in ambito agricolo ed agro-alimentare. Curatore fallimentare, delegato e custode giudiziario. Conduce con i propri familiari un’azienda agricola del comparto cerealicolo e olivicolo. Impegnato nell’associazionismo sportivo, ama il cinema e la lettura.

GIUSEPPE GALASSO

Urbanistica, lavori pubblici, rigenerazione urbana

Nato a Bari, 54 anni, marito e padre di tre figli. Laureato in Ingegneria civile presso il Politecnico di Bari. Ha già ricoperto incarichi di capo ufficio tecnico presso i comuni di San Pancrazio Salentino prima e Cisternino poi, nonché incarichi apicali e di prestigio presso Anas Spa in Veneto, in Puglia e, più significativamente, presso la sezione staccata di Foggia. Dal 2014, ricopre ininterrottamente l’incarico di assessore alle Infrastrutture, Opere pubbliche, Mobilità sostenibile e Accessibilità al Comune di Bari.

 

SIMONA MENDOLICCHIO

Politiche sociali, dell’infanzia e della famiglia. Politiche per gli anziani e per le persone con disabilità, volontariato e terzo settore. Immigrazione. Randagismo, Iriip e Aree dog. Servizi cimiteriali.

Nata a Foggia, 53 anni. Sposata, tre figli. Laureata in Medicina veterinaria all’Università degli Studi di Bari, specializzazione in Fisiopatologia della riproduzione degli animali domestici, in Ispezione degli alimenti di origine animale, master sul Controllo della filiera ittica. Veterinario specialista presso il Servizio Veterinario Area C dell’ Asl Foggia. Componente del comitato Genitori per Foggia e del Consiglio Pastorale della Basilicata Cattedrale.

 

DANIELA PATANO

Personale e logistica comunale, servizi demografici ed elettorali. Polizia locale e amministrativa. Protezione civile.

Nata a Foggia, 56 anni. Avvocato civilista giuslavorista e previdenzialista, avvocato esterno per Società agricole e zootecniche presenti sul territorio e pubblica amministrazione. Docente di scuola secondaria di secondo grado, con abilitazione all’insegnamento di materie giuridico-economiche e specializzazione all’insegnamento di sostegno.

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Deleghe della sindaca: Affari generali, Attuazione del programma, Comunicazione istituzionale, Università, Gemellaggi, ASI-ZES, beni confiscati. Appalti. Mobilità e traffico.

La Sindaca Maria Aida Episcopo, ph. Facebook ufficiale

Rinviati al prossimo Consiglio gli ultimi due accapo all’ordine del giorno relativi alla elezione della Commissione elettorale comunale e alla nomina della Commissione Comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello.

 

 

 

 

 

 

La Sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, ph. Comune di Foggia

 

 

Consiglio Comunale: il discorso di insediamento della Sindaca Episcopo

 

“Signor Presidente, spettabili Consiglieri, gentili Signore e Signori,

 

l’emozione che provo in questo momento è così intensa e unica da rendere impossibile una sua nitida declinazione in parole, ma cercherò comunque di esprimerla e raccontarla.

È l’emozione di una donna, la prima donna sindaca della sua e nostra città, che vede scorrere davanti a sé le immagini della sua vita e di quella di tante altre donne.

Gli studi, i sacrifici, i sogni, le attese, le aspettative, le delusioni, i successi. Con un figlio da crescere giovanissima -una scelta fortemente voluta e una spinta, uno stimolo determinante in più -, e difficoltà e pregiudizi da affrontare e superare uno dopo l’altro con determinazione, coraggio, orgoglio, crescente consapevolezza.

Mi presento come donna che non si arrende, tra mille difficoltà appagata nella professione e nella sfera privata mantenendo però sempre alta l’attenzione sulla realtà circostante, con le sue criticità e le sue opportunità, privilegiando l’impegno al rifugio in una personalissima e comoda comfort zone, preferendo il Noi all’Io, il plurale in tutte le sue possibili espressioni.

Una donna che, di fronte alla proposta di candidatura assolutamente inaspettata e non costruita nel tempo quale figura tecnica e fiduciaria proposta dal Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e dall’intera coalizione progressista, non ha avuto un attimo di esitazione, perché l’amore per Foggia e la consapevolezza del momento drammatico che la comunità sta vivendo meritavano una sola risposta: “Io ci sono”.

Io ci sono per mettere a disposizione vostra e di tutte le cittadine e i cittadini il mio vissuto, la mia formazione, la mia esperienza, la mia curiosità, la mia sensibilità, la mia tenacia, la mia onestà, la mia disponibilità, il mio tempo.

Io ci sono per un progetto di rinascita vera, che non tradisca ancora una volta la fiducia delle persone che si sono recate alle urne e di quelle deluse al punto da abdicare a un diritto sacro in una democrazia compiuta, quello di voto, e il meraviglioso film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” è nelle sale a ricordarcelo.

Io ci sono per contribuire a restituire un’anima alla politica e dignità alla Pubblica Amministrazione, perché lo scioglimento di un’assise per infiltrazioni mafiose rappresenta un punto di non ritorno, che deve portare ognuno e ognuna di noi ad interrogarsi su responsabilità personali e collettive.

Io ci sono accanto agli operai della ex Tozzi Sud e alle loro famiglie, e a tutti quanti stanno lottando da tempo, troppo tempo, per un posto di lavoro e per sottrarsi all’incubo della precarietà.

L’accusa formulata da un Giudice per le Indagini Preliminari ha citato testualmente “un Sistema, che appare essere collaudato, di asservimento ai propri interessi personalistici dei soggetti politici (o anche solo investiti di compiti amministrativi) che, di contro, e per loro preciso dovere, dovrebbero essere dediti solamente alla cura degli interessi della comunità da loro amministrata sulla base del mandato ricevuto”, descrivendo un Sistema radicato in questo Palazzo, il Palazzo di Città, delle nostre cittadine, dei nostri cittadini.

I processi si fanno nei tribunali, in sede penale e civile, e noi siamo sempre garantisti, ma la politica non può dimenticare il piano etico: una politica senza valori, senza ideali, senza princìpi, che rinnega la sua stessa natura e dimensione, che relega sullo sfondo le problematiche, le emergenze, i bisogni, le attese, le ansie di una comunità non è soltanto una politica malata, è una politica nemica di sé stessa prima che delle persone; spesso inutile, addirittura dannosa.

Il primo impegno che ho assunto in campagna elettorale, e che assumo pubblicamente oggi davanti a voi e a tutta la città, è che in questo Palazzo gli “interessi personalistici” di chicchessia non troveranno più spazio e accoglienza, saranno fieramente e ostinatamente avversati e denunciati.

Siamo qui tutti, maggioranza e opposizione, chiamati a prenderci cura di Foggia, con amore, competenza, rigore: gli interessi della comunità sono gli unici e i soli che devono avere priorità e considerazione.

Non sono mai stata e non sarò mai disponibile ad alcun compromesso che possa far deragliare l’amministrazione da un percorso all’insegna della moralità, del rispetto delle regole e delle leggi che abbiamo l’obbligo di seguire fino in fondo per portare Foggia finalmente lontano, verso il futuro.

Ci sono e ci saranno differenze e divisioni tra di noi, inevitabili, sul programma che sto per illustrare e sulle modalità e tempistiche di interventi, o sulle priorità da individuare: il confronto e lo scontro, anche accesi tuttavia aperti, leali, sono una ricchezza e uno stimolo per un’assise solenne come la nostra.

Ma non potranno esserci su questo aspetto, fondamentale e imprescindibile per la nostra credibilità di amministratori e persone, e soprattutto per quella della Politica stessa, con l’iniziale in maiuscolo, una missione e non un lavoro come un altro o un’opportunità di fare carriera.

(Una piccola parentesi, se permettete: non considero confronto e scontro gli insulti personali, le mistificazioni strumentali, le offese ripetute come un mantra che diventano la cifra distintiva di chi riesce a esprimersi soltanto in questo modo, i rancori accecanti e fuorvianti, le derive mortificanti in totale spregio anche della volontà popolare, i tentativi scomposti di alimentare confusione e di trascinare nel fango le Istituzioni.

E’ questa la vera e sola “decadenza” cui questa solenne Assemblea è esposta, che mi amareggia e intendo contrastare con la forza e l’evidenza dei fatti, degli esempi, del lavoro, dell’etica, dello stile).

E’ una pre-condizione che in altri tempi non avrei dovuto nemmeno ricordare, tuttavia la gravità di quello che è successo nel recente passato e le ripercussioni che ha comportato e comporta sono tali e tante, e mi spingono a chiedere a me stessa e anche a voi, ai dirigenti, a ogni individuo che lavora per e nell’Amministrazione Comunale la massima inflessibilità, la massima attenzione.

Auspico su questo versante piena collaborazione e medesima comunità di intenti, perché non può essere sempre la magistratura – che ringrazio per l’opera straordinaria e meritoria fatta – a supplire a mancati controlli e a distorsioni di funzioni e prerogative, l’unica ad intervenire davanti a comportamenti e atti gravissimi.

 

Questa premessa è per me doverosa, perché sono le cittadine e i cittadini il nostro esclusivo riferimento, e il nostro operato deve garantire loro in qualsiasi momento rispetto, considerazione e trasparenza.

Senza alcuna distinzione, con uno sforzo suppletivo dedicato alle categorie e persone più fragili e bisognose, perché lavoreremo per una Foggia ancora più inclusiva e solidale, che condanni e respinga fermamente odiose discriminazioni.

Ancora più accogliente e pronta a mettere in campo azioni concrete non solo condizionate e obbligate dalle necessità del momento e da continue emergenze, ma di ampio respiro, attraverso una visione strategica delle Politiche sociali e l’impiego ottimale e corretto delle risorse del Piano Sociale di Zona dell’Ambito Territoriale, approvato il 19 ottobre scorso, e di altri strumenti che permettano di intercettare finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.

Aiutare chi è rimasto indietro è un altro obbligo dal quale non possiamo sottrarci, senza lasciarsi ammaliare dal canto delle sirene clientelari e cadere nelle trappole dei privilegi da rivendicare e da esercitare: la precarietà e fragilità esistenziale, la paura per la salute e per la propria vita, il reddito insufficiente o inesistente, l’incertezza del futuro per sé e la propria famiglia, la solitudine, la mancanza, l’attesa e la perdita di una casa, le cadute e i passaggi a vuoto, la violenza ai danni delle persone più esposte e indifese, sono condizioni che sentiremo anche nostre, cercando – con le parole di don Tonino Bello – di “considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza”.

Sarà il nostro cantiere più bello, l’opera pubblica più importante costruita con l’anima: la partecipazione, la condivisione, la mano tesa verso l’altro per sostenerlo e aiutarlo a rialzarsi, ognuno davvero parte della stessa comunità.

 

Una comunità che deve includere, non escludere. In cui chiunque deve sentirsi a casa, anche gli immigrati oggi concentrati in particolare nel quartiere Ferrovia, anche i senza tetto che non possono essere ignorati nelle fredde notti invernali e nelle torride giornate estive.

Ci adopereremo per garantire loro dignità, la progettazione di PIS e di opportunità, un pasto caldo e una sistemazione in strutture solidali di accoglienza diffusa, e per il decoro urbano e una convivenza all’insegna dell’integrazione che deve essere considerata ricchezza, e non sottrazione e complessità critica.

 

Una comunità desiderosa di riscatto, e di normalità. La normalità di regole elementari di convivenza civile rispettate nella vita di tutti i giorni, senza automobili parcheggiate davanti a scivoli e passaggi per disabili o davanti al Teatro Giordano nei fine settimana; o di angoli di città che in determinati giorni e orari diventano zone franche dove tutto è possibile, compreso spacciare sostanze stupefacenti, servire alcol a minori, aumentare il degrado a un livello esponenziale e minacciare residenti e passanti, per fare solo qualche esempio. Dal Primo dicembre appena scorso 21 agenti della Polizia Locale sono passati dal contratto part-time all’assunzione a tempo pieno: è la prima risposta che abbiamo potuto dare per permettere la maggiore e migliore presenza nelle strade di un Corpo fondamentale nel rapporto con i cittadini, nel trasmettere senso di appartenenza e serenità, senza aspettare la giunta o l’assessore al personale.

Un Corpo che risente, come l’Amministrazione nel suo complesso, di una grave carenza di organico, cui cercheremo di supplire nell’immediato con una riorganizzazione complessiva del personale all’insegna dell’efficienza e della valorizzazione delle unità e professionalità interne, e quando sarà possibile attraverso nuovi ingressi derivanti da concorsi pubblici mirati, con procedure selettive all’insegna della totale imparzialità e meritocrazia.

Così come la trasparenza deve essere il faro di ogni azione e decisione dell’Amministrazione, chiamata ad aprirsi completamente ai cittadini ed a ottimizzare le proprie dinamiche riducendo e azzerando gli sprechi, impiegando al meglio le risorse umane e materiali, puntando sulla digitalizzazione dei servizi e sull’innovazione apportata dalle nuove tecnologie.

 

Una comunità che deve vedere riconosciuta e soddisfatta la sua richiesta di sicurezza. Concentreremo i nostri sforzi per garantire un controllo del territorio, dal centro alle periferie, più efficace e percepito come tale: la videosorveglianza estesa in maniera capillare è una necessità inderogabile.

Punteremo sulla piena collaborazione e sinergia con le altre Istituzioni, forze dell’ordine e magistratura.

Saremo interlocutori attenti e credibili delle varie componenti del tessuto sociale.

Seguiremo e accompagneremo nell’immediato l’iter per la costruzione della nuova Cittadella della Giustizia.

Daremo adeguata importanza alla prevenzione attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva del mondo della scuola, di associazioni, comitati, rappresentanze varie e la promozione di iniziative e un canale diretto di comunicazione con i cittadini.

Aumenteremo la protezione e l’assistenza alle vittime di violenza, attraverso una rete virtuosa di professionalità e umanità che includa anche il supporto psicologico e legale.

 

Una comunità che avrà nella cultura un ponte prezioso e solido per attraversare tempi, spazi, suggestioni, emozioni.

Cultura intesa come identità da riscoprire e recuperare a partire dal patrimonio museale, storico, architettonico, da valorizzare attraverso interventi di riqualificazione e recupero, una rete di collegamenti, azioni sinergiche di promozione e sensibilizzazione.

Cultura intesa come contenitori: la ristrutturazione del Teatro Mediterraneo, in proficua interazione con la Regione Puglia, permetterà finalmente a più generazioni di tornare a fruire di concerti ed appuntamenti significativi in particolare dalla primavera all’autunno, permettendo alla città di reinserirsi in un circuito più popolare e meno di nicchia, e il ritorno di artisti molto amati e apprezzati, favorendo un indotto considerevole grazie a fruitori e turisti provenienti da altre province e regioni limitrofe.

Ulteriori spazi in disuso, di proprietà comunale o in collaborazione con altri enti, potranno essere affidati ad addetti ai lavori per laboratori, mostre, gallerie, rappresentazioni, iniziative varie, incoraggiando la crescita complessiva dell’utenza e stimolando la vivacità, la creatività, la libertà e l’arte in tutte le sue espressioni.

Cultura intesa come contenuti: le proposte, i cartelloni, i programmi, devono essere variegati ma legati da una visione strategica, rivolti a platee differenti all’insegna della qualità, non semplicemente della quantità, e non soltanto schiacciati dalla ricerca e dalla centralità dei grandi eventi, sui quali concentrare attenzione e budget.

Sarà opportuno procedere, attraverso il censimento degli operatori di ogni ordine e grado nel comparto, con un necessario coinvolgimento e un’adeguata considerazione della loro professionalità, e su quella puntare per limitare le improvvisazioni e offrire spazi, opportunità, risorse a realtà emergenti e/o cresciute nel tempo e in grado di alimentare un circuito virtuoso, slegato da mere logiche di appartenenza e affiliazione e puntando sul merito e sul talento, attraverso bandi adeguatamente pubblicizzati.

Cultura intesa come accessibilità: dobbiamo favorire la più ampia fruizione possibile, in forma gratuita o con prezzi popolari, per una crescita complessiva del territorio, con spazi adeguati alle proposte, e questo dovrà comportare una più attenta analisi non solo della fase organizzativa ma anche di quella realizzativa.

Cultura come visione, nuova narrazione della città, ben diversa dallo storytelling imperante sui media: non più solo la Foggia soffocata dalla Quarta Mafia e dal degrado, ma laboratorio politico e umano.

Abbiamo il dovere di raccontarla tutta e bene la città, non nascondendo le difficoltà, le brutture, i disagi, ma senza nemmeno omettere le bellezze, le potenzialità, gli slanci, le risorse, le passioni, le opere, le missioni, le vocazioni, gli ideali, lo straordinario capitale umano.

Una città diversa che deve tornare ad essere il riferimento di una provincia sprofondata all’ultimo posto della classifica per la qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore uno stimolo a impegnarsi al meglio di capacità e competenze per un pronto riscatto, e non una condanna, per ognuna e ognuno di noi.

Dotata di servizi efficienti e capillari, trasporti pubblici all’altezza con mezzi rinnovati all’insegna del basso impatto ambientale, con marciapiedi e strade che non mettano in pericolo l’incolumità dei passanti, e lavori di manutenzione eseguiti accuratamente coordinando le agende e le esigenze per evitare continui cantieri e disagi, e spreco di risorse pubbliche.

Una città più attenta al decoro urbano e alla qualità della vita, consapevole dell’importanza del rispetto dell’ambiente e del verde pubblico, da censire e gestire con un Piano straordinario.

La villa comunale, i parchi e le grandi aree verdi urbane come Parco San Felice e Campi Diomedei devono essere recuperati, riqualificati, completati e resi pienamente fruibili per la socializzazione, il tempo libero, lo sport. Il monitoraggio degli alberi esistenti e la piantumazione di nuovi devono rientrare in un’opera complessiva di riforestazione urbana, correlata alla creazione di giardini sociali e orti.

La mobilità pedonale deve essere ulteriormente promossa e incentivata, così come l’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici pubblici, perché investire nelle energie rinnovabili è investire in un futuro che non può più attendere.

Una città finalmente diversa anche e soprattutto per una svolta significativa nel ciclo dei rifiuti.

Il Piano Industriale di Amiu Puglia andrà puntualmente verificato nell’ottica di un’analisi scrupolosa del rapporto tra costi e benefici per la comunità, di una più efficace gestione della raccolta, dello spazzamento e del trattamento dei rifiuti stessi, della funzionalità dell’Impianto di Passo Breccioso, della sicurezza dei Centri di Raccolta, del rilancio della differenziata finora ferma al palo, del rinnovamento dei cassonetti e dei mezzi, del contrasto allo smaltimento illegale e della bonifica dei siti inquinati.

 

Una città che necessita di una profonda e radicale rigenerazione urbana, di un Piano Urbanistico Generale finalmente completato, di un disegno complessivo che consideri tutti i mutamenti intercorsi negli ultimi decenni, e permetta di superare uno stallo permanente e sempre più preoccupante.

Creare le condizioni per ridare vita a quartieri oggi prigionieri del decadimento, dell’abbandono e della paura, migliorare la mobilità, riconsiderare l’edilizia popolare e l’housing sociale, vuol dire anche permettere al commercio locale di rilanciarsi e alla comunità di ritrovarsi, attrarre investimenti non estemporanei ma strutturali.

 

Siamo chiamati, quindi, a compiere una vera e propria rivoluzione, la rivoluzione della normalità. A riportare Foggia a livelli di vivibilità, opportunità, attrattività decisamente più in linea con quello che siamo, che siamo stati e che vogliamo essere, per noi adulti e per i bambini, i ragazzi, gli anziani di oggi e per quelli che verranno.

Siamo chiamati a lottare per una speranza e una possibilità a favore di chi oggi è disperato, per i diritti di chi viene calpestato, per i progetti e i sogni di chi vuole crescere nella sua terra e non altrove.

Per infrastrutture e collegamenti che ci permettano di essere parte del mondo e non un mondo a parte, per un quartiere fieristico non ridotto a un concentrato di rimpianti. Per fare, per rassicurare, per osare.

A camminare insieme, un passo dopo l’altro, avendo ben chiara la direzione. La mia direzione l’ha tracciata Erri De Luca nel suo meraviglioso racconto “Il turno di notte lo fanno le stelle”: “E’ importante per me arrivare dove non c’è più nessun passo da aggiungere”.

 

Voglio concludere con le parole di un mio amato docente dell’Università ‘Aldo Moro’ di Bari – da me frequentata fino al 1991 -, il compianto prof. Franco Cassano, una persona straordinaria che mi riconosceva nei luoghi di cultura come “sua” allieva anche a distanza di tanti anni:

“Pensare al sud vuol dire allora che il sud è il soggetto del pensiero: esso non deve essere studiato, analizzato e giudicato da un pensiero esterno, ma deve riacquistare la forza per pensarsi da sé, per conquistare con forza la sua autonomia” (…).

E’questa la lectio magistralis che voglio ancora seguire!

 

 

Grazie per l’attenzione e per il lavoro che insieme faremo”.

(Nota diffusa dal Comune di Foggia)

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