Foggia, 29 giugno 2023 – Si riporta di seguito la dichiarazione del candidato sindaco e promotore del Comitato Civico “Resto a Foggia”, Giuseppe Mainiero:
«Ho ascoltato con un misto di stupore e sconcerto le dichiarazioni rilasciate dal Commissario del Comune di Foggia, il Prefetto Vincenzo Cardellicchio, circa l’emergenza idrica che ormai da oltre una settimana sta vivendo la nostra città.
Il Prefetto Cardellicchio ha affermato testualmente di avere in animo «di obbligare tutti i cittadini di Foggia che comperano casa a comperarla con un’autoclave, perché le raccomandazioni non bastano e allora glielo ordineremo».
Ho dovuto ascoltare quelle parole diverse volte, perché ho fatto fatica a credere a ciò che stavo ascoltando.
A meno che non vi siano norme a me sconosciute, non mi risulta che il Prefetto Cardellicchio o il prossimo sindaco eletto democraticamente dai Foggiani abbiano il potere di “ordinare” alcunché ad un cittadino che intenda acquistare casa.
Ma al di là di questa intemerata francamente fuori luogo, la cosa più grave nelle parole pronunciate dal Commissario Cardellicchio è il loro “non detto”, in altri termini ciò che lasciano intendere in chi le ascolta.
E cioè che la causa dei disagi che hanno messo e stanno mettendo in ginocchio i cittadini sarebbe l’assenza di autoclavi negli stabili in cui risiedono.
Al Prefetto Cardellicchio è opportuno far notare non solo che le leggi attualmente in vigore impongono la costruzione di immobili dotati di autoclave, ma soprattutto che larghissima parte degli stabili che ne sono sprovvisti risalgono agli anni compresi tra il 1970 ed il 1980, quando questo obbligo non era previsto.
E sono stati acquistati per lo più da famiglie monoreddito, che difficilmente oggi avrebbero le risorse economiche necessarie a questo ammodernamento, non essendo tutti facoltosi professionisti.
A meno che il Comune non intenda finanziarlo, circostanza che ritengo improbabile vista la condizione del bilancio dell’Amministrazone comunale.
Mi permetta, Prefetto Cardellicchio: l’unica causa di quello che Lei stesso definisce un “disastro” – termine su cui concordo perfettamente – è la scandalosa gestione dell’emergenza da parte dell’Acquedotto Pugliese.
Si è reso conto, egregio Prefetto, che gli interventi sulla conduttora rotta che AqP spacciava come “risolutivi” non lo erano affatto? Si è reso conto che la loro efficacia è durata lo spazio di 24 ore?
Si è reso conto che ogni informazione fornita da AqP, per il tramite del Comune da Lei amministrato, circa i tempi per il ritorno di una regolare e normale erogazione dell’acqua potabile sono stati sistematicamente disattesi, con i Foggiani lasciati di conseguenza in balìa di notizie vaghe, confuse e poco veritiere?
Ecco, io al Suo posto mi impegnerei nel chiedere conto di queste inefficienze all’Acquedotto Pugliese. E mi impegnerei nel farlo con forza e determinazione, piuttosto che paventare “ordini” che non è Suo potere impartire.
Oltre a pretendere che i tempi per il definitivo superamento dell’emergenza, illustrati nelle scorse ore da AqP, questa volta vengano finalmente rispettati.
Certo, sicuramente la gestione dei consumi idrici può e deve avvenire con modalità migliori e più moderne. Ma questo è il “domani”, di cui è senza dubbio giustissimo preoccuparsi.
I Foggiani però esigono – sì, esigono, perché ne hanno pieno diritto – di poter capire cosa sia accaduto realmente “ieri”, ossia dopo la rottura della conduttura. Poiché ad oggi non è ancora totalmente chiaro. E nessuno da AqP ha avuto il garbo di spiegarlo ai cittadini.
Come ho detto qualche giorno fa, facendo appello a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – istituzione da cui dipende funzionalmente l’Acqedotto Pugliese – questa vicenda indecente non può terminare con una pacca sulla spalla.
Pretendiamo di sapere in modo preciso come sono andati i fatti. E pretendiamo, se ci sono stati errori, che chi li ha commessi ne paghi le conseguenze. Su questo sono sicuro che Foggia e i Foggiani non faranno un solo passo indietro».
Il promotore
Giuseppe Mainiero