In questo il messaggio dell’ottantesimo anniversario deve prevedere, considerata anche la guerra in Ucraina, cosa significa la guerra con le sue conseguenze e quale deve essere il monito da dare alle generazioni future”.
Iniziano così le dichiarazioni di Alberto Mangano, Presidente del Comitato “Un Monumento a Ricordo delle Vittime del ’43 a Foggia”, nel giorno dell’ottantesimo anniversario dei terribili bombardamenti che colpirono il capoluogo dauno.
Furono migliaia le vittime sotto le bombe di quella triste estate foggiana che vide la città in buona parte distrutta.
Un giorno per ricordare la follia della guerra e tutti i concittadini che persero la vita a causa della violenza sconvolgente del secondo conflitto mondiale.
“Foggia è stata bombardata per la sua posizione, per la possibilità di poter impiantare anche aeroporti provvisori perché è una grande pianura, è stata bombardata perché è un nodo ferroviario importante e bisogna ricordare anche i tanti ferrovieri che sono caduti e quelli che riuscirono a salvare i propri concittadini, magari sganciando dei vagoni che potevano essere pericolosi”, aggiunge Mangano.
“Negli ultimi dieci anni Foggia ricorda quei tristi accadimenti abbastanza frequentemente, grazie anche al nostro Museo che è aperto tutto l’anno.
Questo significa che il capoluogo non abbassa mai la guardia, trasmettendo un messaggio di pace, soprattutto alle nuove generazioni che sono già abbastanza attente e devono sapere la differenza tra bene e male”.
Presto un monumento nel Piazzale della Stazione: ok dai Commissari
“Nel prossimo futuro potremo annunciare un nuovo monumento, grazie anche al consenso dei commissari, riguardo ad un progetto finanziato da diverse associazioni, tra cui la nostra che resta la promotrice di questa iniziativa che diventerà una pietra miliare nella storia della nostra città.
Un monumento deve essere importante, soprattutto se si trova nel piazzale della stazione, così anche un viaggiatore deve pensare cos’è stata Foggia, con una grande capacità di rinascere dalle macerie, come col terremoto del 1731 ed il grave episodio dei bombardamenti”.
“Una città che deve prendere esempio da questi due episodi importanti, ciò deve aiutare a ricordare che si è ripartiti dopo un terribile terremoto ed un bombardamento di tale misura e che la città può riuscire a rialzarsi malgrado i problemi che la attanagliano”, conclude Alberto Mangano.
A cura di Gianluigi Cutillo, 22 luglio 2023
Intervista al Vicepresidente del Comitato, Claudio Manzi:
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