San Severo (Fg), 1 giugno 2023 – E’ stato sottoscritto ieri pomeriggio l’atto con cui il Comune di San Severo ha acquisito al proprio patrimonio l’immobile denominato “Ex Teatro Real Borbone”, successivamente cinema “Patruno”, ubicato nel cuore della Città in Piazza della Repubblica, angolo Vico Freddo. Per tale finalità il Comune di San Severo è stato destinatario di una contribuzione dalla Regione Puglia pari a 400.079,00 euro. A sottoscrivere il rogito notarile sono stati Ferdinando Cicolella per la parte venditrice e Antonella Tortorella, Dirigente Area I del Comune di San Severo. Presente l’Assessore con delega al Patrimonio Leonardo Irmici.
“Si chiude positivamente questa lunga fase avviata nel 2021 dalla Giunta Comunale – dichiara il Sindaco Francesco Miglio – che, con propria deliberazione n. 150 del 6 agosto 2021, aveva richiesto il contributo regionale. E’ stato un grande lavoro di squadra che consente a San Severo di rientrare in possesso di un luogo storico e tra i più suggestivi, destinato a diventare un polo culturale che sarà intitolato ad Andrea Pazienza. Ora si attiveranno le procedure per utilizzare l’ulteriore finanziamento pari a circa 2 milioni e 800mila euro destinati dal Ministero dell’Interno per i lavori di restauro dell’immobile”.
Il teatro Real Borbone è stato definito dagli storici locali, come la «espressione dell’orgogliosa élite cittadina» che, desiderosa di avere un teatro in città, iniziò a pensarlo dal 1814. Sorto dunque, grazie al grande desiderio dei notabili sanseveresi speranzosi pure di superare «in dimensioni e bellezza» il teatro di Torremaggiore, essi, già nella metà del Settecento iniziarono a dedicarsi alla sua realizzazione, un’impresa che però si arenò quasi subito, infatti i lavori si bloccarono immediatamente dopo la costruzione del «sol proscenio», ovvero del palcoscenico. Questa sala, sebben incompleta, fu comunque usata ed allestita per spettacoli di vario genere, tanto che, come si evince dalle deliberazioni del decurionato di San Severo conservate presso l’Archivio storico del Comune, il 26 luglio 1808, essa ad un certo punto fu, con regio decreto, trasformata in un teatro stabile, nonostante fosse già insufficiente per soddisfare i bisogni della comunità in costante crescita. Nel 1810 quindi, in pieno decennio francese, divenendo impellente la necessità di un luogo più ampio rispetto a quello esistente, ormai completamente inadeguato ai bisogni della collettività, un luogo che si potesse destinare agli spettacoli, fu il comandante della truppa francese stanziata in città, a proporre maldestramente di convertire in teatro la Chiesa celestina della Santissima Trinità, sita nel pieno centro cittadino. Una decisione che fu però palesemente contrastata dall’allora sindaco Matteo Fraccacreta. Nel momento in cui però, i locali del soppresso monastero dei Celestini, nel 1814 divennero sede della municipalità, un gruppo di cittadini pensò di attuare una profonda trasformazione alla sala teatrale già esistente, trasformandola in una più capiente sala all’italiana, mettendo così in atto quello che Carlotta Sorba definì: «un patto a base locale tra i maggiorenti della città, […] il cui intento era quello di crearsi un proprio spazio ricreativo che però […] aveva una ricaduta sull’intera comunità, ospitata almeno virtualmente negli spazi di platea, in loggione, o nell’ultima fila delle loggie». I notabili infatti, impegnandosi a sostenere le spese per la sua realizzazione, chiedevano, in cambio, solo la proprietà di alcuni palchi e di un certo numero di poltroncine del parterre.
Citazioni da: E. D’ANGELO, Un secolo di teatro a Sansevero: il Real Borbone (1819-1927), Foggia, Musicarte, 2007, p 18. «[…] la casa della città denominata cancelleria, destinata a trattare tutti gli affari del pubblico e per la riunione del decurionato, si è resa troppo angusta giacché di due stanze che la compongono si è ridotta ad una sola, essendosi l’altra convertita in teatro fisso con ordine reale, […]», Archivio Storico Comunale di San Severo (d’ora i n poi ASC), Deliberazioni del decurionato, 1795-1812. Cf. U. PILLA, San Severo nel Risorgimento, Sansevero, Libreria Editrice Notarangelo, 1978, pp. 83-84. C. SORBA, Teatri, l’Italia nel melodramma dell’età del Risorgimento, Bologna, il Mulino, 2001, pp. 79-80.