InsideCapitanata.it, Foggia, 1 novembre 2024 – Giunge in un momento buio e confuso per i colori rossoneri il derby di Capitanata con il Cerignola. Alle dimissioni di Eziolino Capuano, dopo la disastrosa partita col Sorrento, sono seguite quelle di Brambilla, richiamato dalla società. Sono stati giorni di caos. Si fanno tanti nomi per la panchina: Cangelosi, Bianco e anche Pasquale Marino. Seguiremo l’evolversi della situazione. Per la partita con il Cerignola siederà in panchina Cosimo Zangla.
Intanto, nella conferenza stampa di mercoledì, un mesto ma motivato Carrillo chiariva, a proposito di quelle antipatiche voci rincorse dopo l’annuncio del disinteresse di Capuano verso il Foggia, che non trovano alcun riscontro in un ambiente definito “sano” e di persone per bene. “Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare” per far uscire il Foggia da questo particolare momento.
Ironia della sorte, anche lo scorso anno a dicembre il Foggia incontrò (stavolta allo stadio Monterisi) il Cerignola in un momento di confusione dopo l’esonero di Cudini (successivamente richiamato). La squadra di Giuseppe Raffaele, dal canto suo, gode di ottima salute e staziona al terzo posto della classifica. È una squadra che non ha rivoluzionato il suo assetto tecnico, ma lo ha migliorato, con poche e azzeccate modifiche anno per anno. Il campo sta dando ragione a questa scelta societaria, essendo a soli quattro punti dalla vetta occupata dal Benevento.
La partita
Traspare da subito una certa tensione nella squadra rossonera. Il Cerignola fraseggia a centrocampo e un lancio mette in condizione Jallow di trovarsi a tu per tu con De Lucia. Il tiro si perde a lato. Un trittico di calci d’angolo battuti dall’Audace dal 20° al 22° non sortisce pericoli per la difesa del Foggia. Al 27° Murano raccoglie di testa un cross di Millico, che viene parato da Saracco. Ancora lui si invola sulla destra un minuto dopo e crossa; nessuno dei rossoneri raccoglie in area cerignolana. Al 43° Salines si lancia in area e viene abbattuto. Per l’arbitro è tutto ok.
Si chiude il primo tempo in cui si è visto il solito Foggia lento, con poche idee e senza una reale identità. Molta buona volontà, ma nulla di più. In altre occasioni il Cerignola è apparso più in palla. Nella ripresa, molto probabilmente, si è vista una delle prestazioni più brutte degli ultimi tempi del Foggia. In questo secondo tempo, c’è la sintesi degli orrori/errori commessi dalla squadra che fu prima di Brambilla e successivamente di Capuano: non uno straccio di idea, lentezza della manovra e forza fisica e mentale molto carenti. Con il rigore netto fischiato per un fallo di Felicioni su Russo in area, si può dire che la partita non ha avuto più nulla da dire. Il gol di Paolucci dal dischetto (73°) chiude la partita. Questa va avanti per inerzia, mostrando in campo un gioco che si vedeva alle partite che si facevano in parrocchia per rendere omaggio al parroco in occasione del suo compleanno. Tale scempio veniva interpretato dal Foggia. Palla in avanti e correre, si diceva un tempo; oggi si sono viste solo palle lanciate avanti che terminavano tra i piedi dei calciatori cerignolani.
Qualche calcione da frustrazione non è mancato. Sul finale, il rosso a Silvestro (41°) è la conseguenza di una brutta entrata su Paolucci davanti agli occhi dell’arbitro Mastrodomenico. Alla fine è bastato un Cerignola appena sufficiente per piegare un Foggia pieno di guai. Una storia che va trasformandosi sempre più da telenovela in dramma, il tutto a scapito di una piazza, ancora una volta, umiliata e offesa.
Ultim’ora
Si è dimesso anche il Direttore sportivo Roma, considerato il diretto responsabile della scelta dei calciatori.
A cura di Salvatore Valerio
Gli highlights
Le parole del DS Roma
Le dichiarazioni di Millico