
Festa Patronale a Foggia, Santa Processione del 21 marzo 2025 con S.E Monsignor Giorgio Ferretti
InsideCapitanata.it, Foggia, 22 marzo 2025 – Ma perché oltre al 15 d’agosto anche il 22 marzo è festa patronale?
La Madonna dei Sette Veli, patrona di Foggia, si festeggia due volte all’anno.
La prima volta il 15 di agosto per ricordare il rinvenimento del Sacro Tavolo avvenuto il 13 agosto 1062, e la seconda volta il 22 marzo.
Perché il 22 marzo?
Era il martedì Santo del 20 marzo 1731 quando alle ore 5 del mattino un violento terremoto, di una potenza inaudita, svegliò la città e la campagna interrompendo bruscamente il sonno dei suoi abitanti.

Crollarono molti edifici, altri riportarono gravi danni o notevoli lesioni come il Palazzo della Vecchia Dogana nella strada maestra di Pozzo Rotondo.
Le cifre relative al numero delle vittime, su una città che contava poco meno di 15.000 abitanti, fu oggetto di valutazioni contrastanti, incerte e contraddittorie.
Sugli avvisi a stampa dell’epoca scrissero di un numero poco meno di un migliaio di morti nella città e di circa 200 vittime nelle masserie circostanti.
Questo l’incipit della cronaca che il poeta napoletano Vincenzo Morra dedicò alla città colpita dalla immane tragedia:
” Vedo su la città l’aria sì oscura, sì fiera e sì terribile d’aspetto che il rammentarla sol mi fa paura”….

La Cattedrale risultò semidistrutta.
Il sacro Tavolo della Madonna dei Sette Veli fu tratto in salvo da sotto le macerie dal sacerdote Nicola Tudisco.
L’ Iconavetere fu portata nel Convento dei Cappuccini di via San Severo, distante dalla città, in un luogo meno pericoloso in caso di nuove scosse telluriche.
La prima apparizione ebbe luogo nella Cappelletta privata della famiglia Celentano nell’ambito della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli nel Convento dei Cappuccini.
L’ Iconavetere era stata sistemata sopra un tavolo che fungeva da altare.
Il canonico Nicola Guglielmone, arciprete e prima dignità del Capitolo della Chiesa Collegiata, raccontò come si rese conto dell’apparizione.
” Era il giovedì Santo del 22 marzo 1731quando mentre ero intento a preparare, nello spazio antistante la chiesa, un altare per celebrare la Messa fui avvertito da alcuni fedeli che nell’ovale avevano scorto il volto della Madonna.
Corsi in chiesa e feci sgombrare la gente che vi si era raccolta. Poi con il Guardiano del convento e un altro sacerdote abbassammo giù il tavolo per osservarlo meglio da vicino. Constatammo che effettivamente era visibile il volto della Madonna.
Tutti, mentre si celebrava la Messa, videro il volto della Madonna”.

Il giorno di Sabato Santo, sull’altare preparato all’aperto fu posto il Sacro Tavolo e nel celebrare la Messa, il viso era sempre visibile. Erano presenti oltre al Mastrogiurato e al Governatore della Regia Dogana, marchese don Carlo Ruoti, numerose personalità governative, amministrative ed ecclesiastiche, i Reggimentari, i nobili e i fedeli.
Il vescovo di Troia, monsignor Gian Pietro Faccolli, in data 17 marzo 1732, in seguito alla supplica del Capitolo di Foggia e del popolo, dichiarò il giorno dell’apparizione 22 marzo, festa di precetto perpetuo.

Il sacro Tavolo rimase nel Convento dei Cappuccini fino all’8 di aprile, quando fu trasferito in processione nella chiesa di San Giovanni Battista.
Queste apparizioni fecero naturalmente sensazione e maggior risonanza si ebbe nel 1732 quando il volto della Madonna apparve anche a Sant’Alfonso de Liguori.

Il santo, giunto a Foggia su invito del Vescovo Faccolli, durante una predicazione nella chiesa di San Giovanni Battista vide più volte apparire il volto della Madonna e quando si avvicinò al Sacro Tavolo si elevò da terra nella contemplazione della visione mistica.
L’episodio è ricordato nella raffigurazione di una delle vetrate nella Cattedrale di Foggia e anche in un quadro conservato nella chiesa di San Giovanni Battista.
A cura di Enzo Ficarelli