Foggia, 19 ottobre 2024 – “Se la vita di Celeste stava riprendendo valore, non dovevamo permettere che venisse spezzata dalla mano omicida di un uomo che non voleva perdere il suo giocattolo su cui rivolgere le sue manie di possesso.
Dopo anni di vessazioni e un tentato omicidio Celeste si affida alla Giustizia che non mette in galera l’autore del tentato omicidio, ma con una misura cautelare, di divieto di avvicinamento di pochi metri, 150, violato più volte e un braccialetto elettronico che non ha funzionato.
Ancora una volta il sistema giudiziario non ha tutelato. Siamo anche stanche di leggere e di sentire narrazioni che colpevolizzano la donna per non aver voluto essere messa in sicurezza, scelte che vanno rispettate perché sue e perché motivate.
Celeste aveva fatto il suo percorso, era una donna e madre meravigliosa forte, coraggiosa, resiliente eppure è stata stroncata nella sua risalita.
Nonostante l’attenzione e la cura verso queste donne di cui ci facciamo carico non potremo farcela da sole senza la mobilitazione di tutte le istituzioni, della Comunità con incontri di confronto.
Se vogliamo veramente celebrare il 25 Novembre evitiamo passerelle e decidiamo concretamente cosa vogliamo fare tutto l’anno per cambiare la nostra cultura patriarcale ancora radicata, i nostri comportamenti, i piani di studio, le molteplici attività e prestazioni sociali, sanitarie politiche che vadano nella direzione della parità di genere e della prevenzione.
Infine, e non certo per importanza, umilmente il sistema Giustizia deve interrogarsi su come garantire realmente l’incolumità delle donne”.
Associazione OdV “Inpegno Donna”
(Nota stampa)