
Nunzio Angiola, ph. Facebook
InsideCapitanata.it, Foggia, 17 novembre 2023 – Le elezioni amministrative foggiane sono ormai terminate da qualche settimana ed hanno decretato la vittoria del cosiddetto “campo largo”, capitanato dalla Neo Sindaca Episcopo, già al primo turno.
I cittadini restano in trepidante attesa della proclamazione degli eletti e della squadra di “Governo” della città, sperando in una Giunta di qualità che riesca a risolvere i diversi problemi del capoluogo dauno.
Un risultato sicuramente positivo è stato ottenuto dalle “forze civiche” che hanno visto impegnato anche l’On. Nunzio Angiola, il primo in ordine cronologico a candidarsi come sindaco.

Tanti foggiani non si sono riconosciuti nei classici schieramenti politici ed hanno deciso di premiare il Professore universitario Angiola, con un’idea di cambiamento e rinnovamento.

L’ex parlamentare come candidato sindaco ha ottenuto il 10,59%, classificandosi terzo in quest’ultima sfida elettorale.
Più di 5800 voti per le 4 liste che lo hanno sostenuto, con circa 122 candidati provenienti dalla società civile.
Dati da non sottovalutare che dovrebbero spingere ad una seria riflessione politica.
Diversi cittadini lo vorrebbero addirittura come Presidente del Consiglio Comunale.

Il Prof. Nunzio Angiola, oggi Consigliere comunale tra i banchi dell’opposizione, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a InsideCapitanata.it:
IC: Le sue liste hanno ottenuto ottimi risultati, un’impresa compiuta sostanzialmente da solo, senza il sostegno di alcun partito. Cosa ne pensa?
NA: Senza simboli di partito e senza big e testimonial di alcun tipo, con risorse nostre e praticamente senza sponsor. Nessuno dei 122 candidati aveva mai seduto in consiglio comunale. Si tratta di liste che ho costruito da solo in sei mesi di tempo, prima non esistevano. Pertanto, i voti delle 4 liste possono essere sommati per avere una idea precisa del nostro peso elettorale, del lavoro che ho svolto insieme a tanti amici che con generosità hanno sposato questa causa. E con i 5.872 voti validi delle nostre 4 liste siamo il quarto partito a Foggia e arriviamo prima di Forza Italia, “Con Foggia” (lista civica di Rosario Cusmai e del presidente Michele Emiliano) e del coacervo “Tempi Nuovi-Popolari Uniti, Azione-Italia Viva” (lista del consigliere regionale Sergio Clemente). Non c’è partita se consideriamo i voti presi da me come candidato sindaco, ossia il 10,59% con 7.381, che sono solo 191 in meno di Fratelli d’Italia. Siamo i “supercivici”, come ci hanno definito, cioè gente normale, animata solo dal desiderio di migliorare Foggia, lontani dai vecchi volponi, dai portatori di voti e da tutte quelle persone che hanno rovinato Foggia negli ultimi anni. Siamo entrati negli annali della politica foggiana di qualità.
IC: Qual è il ruolo dei partiti oggi? Pensa che il futuro della politica sia legato sempre più alle forze civiche?
NA: Mai peccherò di demagogia. I partiti sono uno strumento fondamentale, di rappresentanza e partecipazione, previsto dalla Carta costituzionale. A Foggia però hanno fallito, perché ci hanno consegnato una città ridotta a brandelli. Il centro-destra ci ha consegnato una città sciolta per mafia. Il centro-sinistra non si è di certo stracciato le vesti per evitare che tutto ciò accadesse. Non parlo poi degli arresti e delle indagini in corso. A Foggia i civici hanno ottenuto più del 22% dei suffragi. Poi esiste una grande tradizione civica nella nostra città e cito per tutte l’esperienza dell’amico Luigi Miranda nel 2014.

Spero che anche a Foggia i partiti ritornino ad avere il ruolo che la Costituzione assegna loro, ma credo che il civismo continuerà ad avere un ruolo di primo piano nei prossimi anni. Il solco è tracciato, noi proseguiremo lungo il percorso che ci siamo prefissati. Se Dio vuole, sono già pronto a candidarmi di nuovo, tra 5 anni, o anche prima se ci saranno interruzioni premature della consigliatura, che non auspico.
IC: Cosa ha causato secondo lei lo “scollamento” di molti cittadini dai partiti classici a livello nazionale?
NA: A livello nazionale i partiti tradizionali hanno funzionato male, hanno fatto funzionare male la politica ed hanno messo in moto una spirale di declino economico, sociale e culturale che oramai va avanti da più di 20 anni. I partiti non sono stati in grado di dare vita ad una democrazia più matura, capace di creare un giusto equilibro tra i vari interessi particolari, di ascoltare ogni voce. Ne è derivata una esasperazione delle disuguaglianze e dei divari tra fasce sociali e tra territori.

IC: Come vede il suo ruolo nella minoranza al Comune di Foggia?
NA: La gente, facendo vincere il campo largo al primo turno, ci ha voluto collocare all’opposizione e lì restiamo. Ma faremo una opposizione costruttiva, nel senso che se le proposte sono proposte valide per il futuro di Foggia, io e la mia collega Stefania Rignanese voteremo. Se la maggioranza volesse attingere al nostro programma che ben venga. Sulle proposte inutili o sbagliate, faremo una opposizione serissima.
IC: Quali sarebbero le priorità del capoluogo secondo Nunzio Angiola?
NA: Più legalità, sicurezza e contrasto alle mafie; più sviluppo economico a partire dal turismo e dall’agricoltura; più cultura a partire dall’asilo nido e dalla scuola, fino all’università; più equità sociale a partire dallo sport e dall’emergenza abitativa; più sostenibilità urbana a partire dalla redazione del nuovo PRG e da un nuovo sistema per la raccolta differenziata; più trasparenza e partecipazione, a partire dal potenziamento degli organici comunali e l’istituzione di uno sportello per il cittadino. A Foggia, non si sa da dove iniziare, tante sono le cose da fare. Noi avevamo il programma migliore, scritto non in una settimana, ma in 6 mesi di tempo, dopo aver fatto 10 incontri pubblici con la città ed aver ascoltato migliaia di cittadine e cittadini foggiani. Altri lo hanno scritto in due giorni, altri lo hanno copiato in diverse parti da noi.
IC: Per qualche tempo si è ipotizzato un “Governo di salute pubblica” per la Città di Foggia. Le forze di opposizione in che modo potrebbero essere coinvolte oggi?
NA: Ho sempre detto che si trattava di una grande stupidaggine. I governi di salute pubblica non possono essere progettati e quando si verificano sono l’approdo finale di una situazione emergenziale, come accadde con Draghi. Non ci sono mai stati margini per ipotizzare a Foggia un governo di salute pubblica, semmai si potrebbe ipotizzare qualcosa del genere se si verificassero fibrillazioni tali da indurre la sindaca ad aprire alle minoranze, ma è prematuro parlarne.

IC: Diversi cittadini la vorrebbero come Presidente del Consiglio Comunale. Sostengono che l’On. Angiola avrebbe il “physique du rôle”. Cosa ne pensa? Sarebbe disponibile?
NA: Non credo proprio che l’attuale maggioranza rappresenti da questo punto di vista “tutta un’altra storia” come recita lo slogan sbandierato in campagna elettorale, ma credo viceversa esattamente il contrario, ossia sia la stessa solfa e che la nuova maggioranza non abbia coraggio a sufficienza per fare diversamente da quello che fece Landella quando scelse il signor Iaccarino come presidente del consiglio comunale. Nel momento in cui la sindaca decidesse di assegnare alla minoranza, ossia la parte più debole del consiglio comunale, il ruolo di garanzia e di imparzialità che compete al presidente del consiglio, di sicuro non mi sottrarrei. Sarebbe un bel gesto, un bel modo di partire col piede giusto, un segnale chiaro e forte alla città.

IC: Come vede il futuro del Comune di Foggia? Eventuali consigli alla Sindaca Episcopo?
NA: Attinga a piene mani al programma elettorale #foggiapiù con #angiolasindaco. Non se ne pentirà.
Si ringrazia l’On. Nunzio Angiola per la disponibilità.
A cura di Gianluigi Cutillo, 17 novembre 2023