InsideCapitanata.it, Foggia, 28 novembre 2023 – La linea ferroviaria AV che collega Napoli a Bari con fermata a Foggia sarà presto realtà. É la prima fase per giungere come prevede il finanziamento di 80 mln€ alla stazione.
Approvato in conferenza di servizi il progetto definitivo da 47,2 milioni.
È stata annunciata recentemente l’approvazione del progetto da parte del Ministro Matteo Salvini che stabilisce la nuova fermata a Foggia.
Seguiranno tutti gli adempimenti necessari sia da un punto di vista tecnico che procedurale ma il progetto è ormai una certezza.
La FAST-CONFSAL è da sempre a sostegno della Stazione AV a Foggia, connessa a quella centrale di Piazzale Vittorio Veneto per la realizzazione di un HUB multimodale che possa valorizzare al meglio le infrastrutture puntuali e di rete esistenti per una concreta mobilità sostenibile ed integrata.
Tutto ciò per contrastare le finalità di bypassare Foggia e l’intera Capitanata, come già fatto con la A16, contenute nel progetto iniziale della Linea ferroviaria AV/AC Napoli-Bari, previsto dal Piano per il Sud del 2011 che prevedeva due bretelle ferroviarie (cd. baffi), una da riattivare per 10 mln€, tra bivio Incoronata e bivio Cervaro (realizzata) e l’altra ex novo (non realizzata) per 97 mln€ tra la stazione di Incoronata (Adriatica) e quella di Cervaro (Trasversale Tirrenica).
Il Segretario Fast-Confsal, Pasquale Cataneo, da anni impegnato sul tema, ha rilasciato alcune dichiarazioni a InsideCapitanata.it:
IC: Seconda Stazione a Foggia, Segretario Cataneo a che punto siamo?
PC: Questa è un’opera fondamentale per la realizzazione dell’HUB multimodale nel nodo/polo urbano di Foggia, unico crocevia centro-meridionale adriatico di 2 Corridoi multimodali (Scandinavo-Mediterraneo e Baltico-Adriatico).
Nello schema di seguito riportato e che abbiamo illustrato in una delle tante iniziative pubbliche è indicata la funzionalità delle reti di trasporto con integrazione modale e logistica, per passeggeri e merci, con sostenibilità ambientale ed economica accertata con i previsti servizi di mobilità AV, convenzionali e interregionali, regionali, provinciali e urbani presenti e futuri.
IC: Come valuta questo progetto “finale”?
PC: Non mi risulta sia finale. L’intervento finanziato per 47,2 mln€ è solo la prima fase della stazione AV prevista dal Codice Unico di Progetto CUP: J24C20000000009, necessita completarlo con la seconda fase realizzando così puntualmente la previsione finanziata sia dal FSC 2014-2020 per 20 mln€, inizialmente disponibili nel 2017, ai quali si sono aggiunti altri 60 mln€ da altre risorse pubbliche, grazie alle azioni che abbiamo svolto a vari livelli, istituzionali e non.
Pertanto siamo passati agli attuali 80 mln€ 31.08.2023 come riportato dal sito opencosione.gov.it per il CUP https://opencoesione.gov.it/it/dati/progetti/5mtra1b1r008/.
IC: Quali saranno gli impatti positivi per la città?
PC: Questa opera ferroviaria è stata proposta insieme con interventi di sistema correlati dal Comune di Foggia con delibera del C.C. n. 13/2017 e condivisa anche dalla Provincia di Foggia (delibera n.11/2018) per la realizzazione dell’HUB, oggi previsto come modello d’integrazione anche da RFI e le altre articolazioni del Gruppo FSI spa.
Era ed è utile ad evitare la “tentazione” provata con i due “baffi” (uno realizzato e che doveva essere realizzato solo per le merci e l’altro, non realizzato, che prevedeva la stazione AV a Cervaro) di bypassare il nodo ferroviario foggiano.
La stazione AV con la realizzazione nella cinta urbana e con la sua connessione con le altre infrastrutture puntuali, come previsto dalla delibera 13/2017 del Comune promotore, permetterà ai cittadini e ai sistemi produttivi di Foggia, della Capitanata e dell’intera area vasta di avere sicuro, intermodale, sostenibile e territoriale accesso urbano alla rete Alta Velocità, la cd. Metropolitana d’Italia che, altrove, ha contribuito ad innalzare accessibilità, coesione e sviluppo territoriale ed economico (5-6 punti% di PIL in più) ai territori attraversati.
IC: Cosa pensa delle polemiche, a volte molto critiche, apparse online in questi giorni?
PC: Il confronto e il dibattito fatto con elementi e prospettive di valutazione oggettivi sono una necessità utile, condivisibile e ineludibile, soprattutto nell’era digitale e della comunicazione.
Ovviamente vanno effettuati con cognizione di causa, per non correre il rischio di generare solo valutazioni estemporanee e spesso non precise che sui social, in particolare, imperversano creando confusione e sfiducia verso il futuro.
Non a caso oggi le critiche, ancor che essere costruttive, vanno inserite in un contesto di visione e di programmazione strategica ai vari livelli istituzionali, di sostenibilità economica e ambientale per garantire il futuro sviluppo sociale, infrastrutturale ed economico del proprio territorio.
Spesso a Foggia non è così! In questo caso la via migliore era ed è proporre ai critici la realizzazione di eventi pubblici per discutere oggettivamente e con dati della questione o problematica criticata. Quasi sempre non vengono effettuati… La nostra disponibilità c’è!
IC: Quale sarà il destino della “vecchia” Stazione centrale?
PC: La sua importanza e valenza sarà rafforzata. In primo luogo, come rappresentato nello schema dell’HUB con le previsioni già segnalati nelle due delibere consiliari n. 13/2017 e 11/2018, con la visione di integrazione modale e di rete attraverso la connessione attraverso estesi servizi di trasporto ferroviario e stradale con la stazione AV e con le altre infrastrutture puntuali come l’aeroporto, la piattaforma logistica di ASI-Incoronata, con il porto alti fondali di Manfredonia attraverso l’elettrificazione del raccordo tra la stazione di Frattarolo e il resto della linea Foggia-Manfredonia che inspiegabilmente è stata nel passato definanziata con la nostra inascoltata opposizione.
Sarà inoltre interessata, anche da noi supportata, anche dall’apertura di un 2° fronte di accesso alla stazione da viale Fortore, migliorando l’accessibilità, la ricucitura urbanistica e rigenerazione urbana, con una valorizzazione della sua funzione urbanistica e di mobilità, per cittadini, passeggeri e merci.
IC: Quale futuro quindi per il “Quartiere Ferrovia”?
PC: Sicuramente deve essere rivalutato e rigenerato per ripristinare una sostenibile vivibilità a partire dai residenti, sia sul versante della sicurezza pubblica e dei servizi pubblici fruiti nonché su quello della rigenerazione urbanistica, commerciale e residenziale.
Una diversa attenzione gestionale del nodo intermodale, del trasporto pubblico e privato, della video sorveglianza (applicando indirizzi che nel passato non hanno trovato concreta applicazione) e della pubblica illuminazione, di servizi igienici e sistemi informativi pubblici attualmente inesistenti o non funzionanti, maggiore incisività nella presenza e negli interventi di controllo delle FF.O. a partire dalla Polizia locale. Questi i primi interventi non esaustivi.
IC: Quale sarà il ruolo dell’aeroporto Gino Lisa?
PC: Come per l’alta velocità ferroviaria anche l’aeroporto va inquadrato in una visione di supporto allo sviluppo socio-economico dei sistemi produttivi locali e di area vasta, con il miglioramento dell’accessibilità e coesione territoriale garantita dal trasporto aereo attraverso il S.I.E.G. ma con un più ampio coinvolgimento, per la fase di ripresa del traffico commerciale dalla infrastruttura aeroportuale, migliorando la connessione e i servizi di adduzione.
Un concreto esempio in merito è stata la nostra proposta presentata ai Commissari del Comune, accolta dopo alcuni mesi, di far modificare il percorso di accesso e uscita dalla città ai bus da e per Napoli, con reciproci vantaggi e senza costi aggiuntivi, facendoli passare e fermare davanti all’aeroporto. Indubbia inoltre, oltre ad una maggiore sinergia pubblica e privata per rafforzare promozione e marketing per i voli e nuove relazioni, v’è la necessità di far realizzare ad esempio la base logistica regionale della protezione civile dando attuazione alla relativa DGR e al sottopasso stradale della Tangenziale di Foggia SS 673 all’altezza della ortogonale della pista aeroportuale innalzando sicurezza di esercizio aerea e stradale, oltre che garantire un possibile ulteriore sviluppo dello scalo aereo.
IC: Come vede il futuro della città?
PC: Foggia ha una rilevante prospettiva di futuro se punta sulle sue risorse umane, culturali e territoriali.
Noi foggiani ci dobbiamo riappropriare delle indubbie capacità individuali, esplicitate anche quando siamo costretti ad andar fuori a lavorare, ma in una visione sinergica e corale qui e ora a Foggia e in Capitanata.
Lo richiedono i tempi. Occorre passare tutti dall’IO, con una inversione di 180°, ad un N-OI condiviso, sistemico e operoso.
Non saranno altri a produrre cambiamenti positivi se non gli stessi foggiani.
Maggiore identità e orgoglio, fattiva e competente azione sinergica ed inclusiva (si pensi ai tanti giovani NEET) puntando ad obiettivi condivisi e comuni, a partire dagli investimenti pubblici oggi non ancora attuati per innalzare occupazione e PIL pro-capite, unitamente alla maggiore realizzazione di filiere intere che, oltre alla fase di produzione attuino in loco trasformazione e commercializzazione nei vari settori produttivi a partire dall’agroalimentare.
Attrattività territoriale urbana recuperando il ruolo di capoluogo di provincia per contrastare lo spopolamento cittadino (-10.000 residenti in circa 20 anni) e degli altri 60 comuni della Capitanata rafforzando l’azione di sviluppo socio-economico territoriale con le splendide e variegate risorse paesaggistiche, ambientali, culturali, storiche, archeologiche, turistiche, ecc.
IC: Quali sono i suoi prossimi progetti?
PC: Non ho velleità e nemmeno la presunzione di poter solo anche pensare che la progettualità personale possa essere da sola essenziale per cambiare le cose.
A Foggia come ho detto, da molto tempo spesso inascoltato, ci vuole coralità per far attuare ad esempio la programmazione e dagli investimenti pubblici inattuati, totalmente o parzialmente, proprio come la stazione AV e non la Fermata.
A tal riguardo sollecito l’azione del Comune e delle altre rappresentanze istituzionali ad altre urgenze cogenti che riguardano, per quanto affermato in precedenza: 1) le strade statali con finanziamenti da anni ma senza cantieri aperti come i 3 lotti della Tangenziale foggiana SS 673, il tratto della SS 16 Foggia-San Severo e della SS 89 tra Amendola e Manfredonia, l’asta di collegamento con San Giovanni Rotondo, 2) il completamento delle previsioni della Delibera del C.C. di Foggia n. 169/2018 che vede oggi, perché inattuata, finire il raccordo della Rotatoria n. 3 di una strada (l’Orbitale) a doppia carreggiata, doppia corsia con spartitraffico centrale, pista ciclabile corredate da impianti di illuminazione finire nel campo agricolo e la realizzazione di via Almirante; 3) la mancata mappatura degli impianti di videosorveglianza privati dei pubblici esercizi per rafforzare il contrasto agli eventi delittuosi o l’impianto di affinamento delle acque reflue del depuratore di Foggia per il loro riuso corretto in agricoltura, ecc.
La partenza dei cantieri di queste opere, con i necessari controlli per il pieno rispetto della legalità e trasparenza, può da subito contribuire doppiamente a dare risposte multifunzionali per l’utilità infrastrutturale, dei settori produttivi e dei cittadini interessati e per contrastare efficacemente l’alta disoccupazione generale e giovanile fornendo attività lavorativa e crescita del PIL pro-capite.
Si ringrazia Pasquale Cataneo per la disponibilità.
A cura di Gianluigi Cutillo, 28 novembre 2023