
Prof.ssa Giulia Rita D'Onofrio, ph. Facebook ufficiale
Foggia, 30 marzo 2025 – In un mondo in continua evoluzione, la scuola è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale: formare cittadini consapevoli, capaci di vivere in una società inclusiva e rispettosa delle diversità. Ma, cosa significa davvero “scuola inclusiva”?
Per me, significa creare un ambiente in cui ogni studente, indipendentemente dalle proprie caratteristiche, si senta accolto, valorizzato e parte integrante della comunità scolastica. Significa superare le barriere, fisiche e culturali che ancora, troppo spesso, limitano le opportunità di apprendimento e di crescita.
L’inclusione non è solo un diritto, ma anche una risorsa. Una classe in cui convivono diverse abilità, culture e storie è un luogo di arricchimento reciproco, in cui ognuno possa imparare dall’altro e sviluppare competenze fondamentali per il futuro: come l’empatia, la collaborazione e il pensiero critico.
Come possiamo realizzare questa visione? Innanzitutto, attraverso una didattica personalizzata, che tenga conto dei bisogni e dei talenti di ogni studente. Ciò significa utilizzare metodologie innovative, come l’apprendimento cooperativo e l’uso delle tecnologie digitali, e creare spazi di apprendimento flessibili e stimolanti.
Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura dell’inclusione, attraverso attività che favoriscano la conoscenza e il rispetto delle diversità. Penso a progetti di intercultura, laboratori di educazione emotiva e attività di peer tutoring, in cui gli studenti si aiutino a vicenda.
Non possiamo dimenticare il ruolo cruciale della comunità scolastica: insegnanti, genitori, personale scolastico e associazioni del territorio devono collaborare per creare un ambiente accogliente e inclusivo.
Certo, le sfide non mancano. Ma,sono convinta che, con impegno e passione, possiamo costruire una scuola in cui ogni studente abbia la possibilità di realizzare il proprio potenziale. Una scuola che sia un modello di società inclusiva, in cui la diversità sia vista come una ricchezza e non come un ostacolo.
Perché, come diceva Paulo Freire, “se l’educazione da sola non può trasformare la società, senza di essa la società non può cambiare”.
A cura di Giulia Rita D’Onofrio, Docente e Pedagogista

Cenni biografici
Giulia Rita D’Onofrio, originaria di Manfredonia, è un’insegnante con due lauree: una in lettere classiche e l’altra in Scienze Pedagogiche, entrambe con il massimo dei voti.
Ha una vasta esperienza nel giornalismo, avendo condotto programmi su radio e TV locali, e ha collaborato con diverse testate giornalistiche.
Inoltre, ha curato Uffici Stampa per il Manfredonia Calcio e il Premio di Cultura Re Manfredi.
È impegnata nel volontariato, gestendo corsi di alfabetizzazione per stranieri e promuovendo l’integrazione.
La sua passione per la politica è alimentata dall’impegno a migliorare la comunità locale e dal desiderio di contribuire concretamente al benessere sociale. Presto, desidera anche realizzare un libro di poesie.