Lucera (Fg), 12 giugno 2023 – Emozioni, sorrisi e abbracci, il 12 giugno, nel campo della Casa Circondariale di Lucera, in occasione della “Partita con mamma e papà”.

 

Il legame tra genitori detenuti e figli vince sempre, dentro e fuori dal campo. A Lucera successo per “La partita con papà”

La manifestazione è stata organizzata, come negli altri istituti penitenziari italiani, dall’associazione Bambinisenzasbarre, in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. La “Partita con papà” e l’iniziativa “Carceri aperte” – che fa accedere negli istituti le famiglie – si inseriscono, come ogni giugno, nella più ampia Campagna europea “Non un mio crimine ma una mia condanna” del network COPE (Children Of Prisoners Europe).

 

Sulla maglietta della manifestazione organizzata nella Casa Circondariale, una scritta che rappresenta il senso dell’intera l’iniziativa: “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini”.

La manifestazione, nata per dare la possibilità di giocare una partita con il papà detenuto e di condividere questo momento ludico – normale per tutti gli altri bambini – risulta eccezionale per i figli dei genitori ristretti e per le loro famiglie e rimane a lungo nella loro memoria.

Nel campo lucerino si sono sfidati i papà ristretti della prima e della seconda sezione: sulla maglietta della manifestazione, una scritta che rappresenta il senso di tutta l’iniziativa “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini”.

 

L’evento è stato fortemente voluto e sostenuto dal direttore Patrizia Andrianello, dal funzionario giuridico-pedagogico Simona Salatto, dal Comandante di reparto Daniela Occhionero, con il prezioso sostegno del responsabile della vigilanza delle attività trattamentali, l’assistente capo coordinatore Massimo Maiori e di tutto il corpo di Polizia Penitenziaria. “Un’iniziativa – sottolineano dal CSV Foggia – dall’alta valenza rieducativa, poiché finalizzata a rinsaldare il legame genitoriale anche in ambito ‘extramurario’”.

Un rapporto più solido tra genitori detenuti e figli, infatti, può rappresentare un’opportunità di riscatto e una speranza per il futuro.

 

 

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