Una commedia ambientata temporalmente nelle prime decadi del secolo scorso, esilarante ma nel contempo con la precipua finalità di raccontare e rappresentare gli usi consuetudini sociali di due famiglie sipontine, in questo case di pescatori con differenti condizioni economiche, all’interno delle quali, nasce una reazione sentimentale tra un giovanissimo ragazzo povero ed una ragazza economicamente più abbiente, dapprima osteggiata dalla di lei madre e poi accettata in seguito al mutamento delle condizioni economiche del ragazzo, vincitore di un terno al lotto, suggerito, notte tempo, dal famoso “Scazzamurille”.
La commedia, in tre atti, oltre a rappresentare un vissuto di quotidianità con diverse scene caratterizzate da elegante ilarità è stata la occasione per rievocare il vernacolo sipontino del passato, in parte divenuto desueto ma soprattutto per preservare e tramandare alle future generazioni il dialetto che rappresenta la memoria storica e l’espressione un po’ colorita, tipica della tradizione popolare che la compagnia teatrale si propone di promuovere.
Un cast teatrale composto da bravissimi attori con l’inserimento di tre giovanissimi talenti, quali Gaetano De Benedictis, Andrea Spano ed Emanuele Guida, come evidenziato sul palcoscenico, al termine della commedia, dalla eccellente regista Dina Valente, che da tempo “immemore” con la propria compagnia, da lustro alla città, avendo rappresentato in loco ma anche in giro per l’Italia, decine e decine di commedie e tragedie, scritte dai più autorevoli autori del panorama nazionale italiano, riscontrando sempre grandi successi.
Il teatro è arte e cultura ed è ciò che Dina Valente, con profusione ed impegno instancabili ha sempre voluto diffondere e gli applausi dell’ultima serata di ieri sono la l testimonianza del grande tributo di riconoscenza che la città ha inteso tributare alla grande artista, attrice e regista della nostra città.
A cura di Antonio Castriotta
Foto (Antonio Castriotta):