Eppure segnali di una rottura del trend estivo si sono avuti con quella che da molti è stata definita tempesta equinoziale così apostrofata proprio perché coincisa con l’avvento dell’autunno astronomico.
-Si presenta così il Meteorologo aquilano Stefano Bernardi-
Una tempesta che ha partorito eventi anche di eccezionale portata come nel caso di quelli verificatisi soprattutto nella regione Puglia ( vedasi grandinate a San Severo, Torremaggiore ed Apricena) e che in alcuni casi hanno messo in ginocchio diverse aziende agricole.
Cosa dire delle nevicate che, seppur limitatamente alle cime più alte, hanno ammantato di bianco apparati montuosi come la Maiella?
– fa sapere Bernardi-
Il fatto che dopo la “tempesta” stia rimontando un’alta pressione fa parte né più né meno che dei normali giochi meteorologici.
Andando a guardare l’aspetto barico potremmo tranquillamente affermare che quello che sta succedendo fa parte della normalità.
Quello che invece non torna è il valore delle temperature che accompagnano le dinamiche bariche. Un evento che sta accompagnando quello che possiamo definire ciclo climatico e che negli ultimi anni ha preso connotati da global warming.
Agire da catastrofisti non è bello così come non lo è negare l’evidenza.
-Sottolinea il Meteorologo abruzzese-
Come è risaputo la verità spesso sta nel mezzo così come è vero che i conti si fanno alla fine.
Ai tanti, quindi, che annunciano, dandola per certa, una stagione autunnale dal clima infernale diciamo di verificare gli annali o finanche ciò che accadrà a partire dalla metà della prima decade di ottobre prima di provocare allarmismi ingiustificati.
-Chiosa il professionista aquilano-
(A cura di Mauro Nardella)