La disponibilità quotidiana di un collegamento aereo tra Foggia e Milano Linate è stato sicuramente il motore di svolta. Il suo effetto positivo si è immediatamente riversato anche sulle altre rotte operate (Malpensa, Bergamo e Torino), complici anche di un orario dei voli più calzante con le esigenze di viaggio. Torino ha confermato la sua valenza nonostante la sua precedente sospensione, Bergamo ha reso evidente come lo scalo di Orio al Serio sia probabilmente la più valida alternativa per Milano.
Questo è il dato di fatto e l’aeroporto di Foggia va tutelato. Anzi, è lo scalo pugliese che va maggiormente tutelato. Vanno tutelati (e non persi) l’ottimo lavoro, il trend positivo ed i numeri degli ultimi mesi. Va portata avanti (e non abbandonata a sé stessa) l’esperienza di start-up che Regione Puglia ha avviato sul “Gino Lisa”.
Purtroppo, ad esattamente un mese dal termine dell’operativo estivo, la compagnia aerea non ha ancora messo in vendita i voli per i mesi invernali. Il motivo dovrebbe tutto dipendere dalla disponibilità degli slot (autorizzazioni a decollare e atterrare in una determinata fascia oraria) a Milano Linate, una partita ancora aperta e che si sarebbe complicata dopo la vendita di ITA a Lufthansa e le pressioni che starebbero compiendo alcune compagnie low cost per accaparrarsi tali diritti orari. In altre parole, le regole di assegnazione di tali slot, di fatto, continuerebbero a mettere Foggia in una situazione di svantaggio e costringerebbero la compagnia operante al “Gino Lisa” a perseverare nell’attesa per ottenere il meglio, come avvenuto per l’estate 2024. Una precauzione condivisibile.
Tuttavia, in tutte le scelte, esistono dei limiti e dei rischi da tenere in considerazione. Come abbiamo già apertamente dichiarato il mese scorso, il mercato dei trasporti è fortemente concorrenziale ed agguerritissimo. È in questo contesto che le infrastrutture si trovano a lavorare e a competere, dovendo calibrare le proprie offerte ad una domanda che, dati alla mano, è fortemente ripresa dopo i mesi bui successivi al Covid. Non ci riferiamo solamente al mercato aereo, in quanto Foggia è soprattutto un importantissimo nodo ferroviario nonché hub di numerose linee automobilistiche nazionali.
Ed in questo la storia aiuta ed insegna. Anche lo scorso anno, i voli per la stagione invernale 2023-2024 furono messi – a nostro avviso – in ritardo rispetto a soluzioni concorrenziali: esattamente il 12 agosto 2023. Gli effetti furono evidenti nei mesi immediatamente successivi al termine dell’estate: il normale calo fisiologico di passeggeri da ottobre a marzo (con eccezione di dicembre) fu aggravato dall’aver messo in vendita i biglietti aerei da Foggia troppo tardi. I passeggeri avevano nel frattempo organizzato i propri viaggi diversamente: a pagarne le conseguenze fu la rotta di Torino che fu chiusa per ottimizzare le risorse sulla rotta più forte rappresentata da Milano (rimasta per un po’ di settimane l’unica destinazione, neanche giornaliera).
In conclusione, comprendiamo benissimo il tentativo estremo di ottenere gli slot a Linate e condividiamo l’importanza dello scalo di viale Forlanini nel ventaglio di destinazioni per Foggia. Ma arrivati a metà settembre diventa ingiustificabile l’ulteriore ritardo nella messa in vendita dei voli operati dall’ultima settimana di ottobre in poi, soprattutto per le altre destinazioni che non hanno a che fare con Milano Linate. Il rischio di ricadere in una situazione analoga (o peggiore) di quella avvenuta tra settembre 2023 e febbraio 2024 è molto concreto.
È opportuno, allora, mettere in atto immediatamente un’alternativa che può passare dalla vendita di voli su altri aeroporti e destinazioni. Per la questione Milano, suggeriamo di puntare tutto su Bergamo Orio al Serio e, quando e se si dovessero sbloccare gli slot su Linate, adottare soluzioni di dirottamento/riprotezione sullo scalo di Viale Forlanini, come appunto dimostrato fattibile nella stagione precedente.
Non si può più attendere. Altrimenti non si sostiene così lo sviluppo dell’Aeroporto di Foggia e di tutto il circondario. E come Mondo Gino Lisa non possiamo più rimanere inerti.
Siamo certi che ci sarà seguito a questo nostro ripetuto appello, perché poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Il Presidente di Mondo Gino Lisa – Dott. Sergio Venturino
(Nota stampa)