Foggia, 30 agosto 2023 – Si riportano di seguito le note social diffuse rispettivamente dal Prof. Marco Barbieri e dal Prof Michele Eugenio Di Carlo, dopo gli ultimi eventi di cronaca che hanno colpito la città di Foggia.

 

Due analisi che riescono a dare degli spunti importanti di riflessione sulla situazione attuale del capoluogo dauno dal punto di vista economico e sociale:

 

 

 

 

L’ITALIA E’ UNO DEI PAESI PIÙ SICURI DEL MONDO

 

 

“Innanzitutto condoglianze alla famiglia e alle amicizie della signora Francesca Marasco.

Poi, provo ad abbozzare un ragionamento.

In Italia nel 2022 ci sono stati 309 omicidi su 58.850.717 residenti (cioè 0,52 omicidi ogni centomila abitanti).

Negli USA (dove in quattordici Stati c’è la pena di morte) nel 2022 20.200 omicidi su 338.289.857 abitanti (cioè 5,97 omicidi ogni centomila abitanti). Più di undici volte l’Italia in proporzione alla popolazione.

A Foggia nel 2022 ci sono stati cinque omicidi su 146.803 abitanti (cioè 3,41 omicidi ogni centomila abitanti: quasi sette volte più della media italiana).

Allora no, non è vero che la delinquenza dilaga dovunque. Ma a Foggia c’è un problema molto grave.

Allora no, non serve la pena di morte, come dimostra il caso americano.

Allora no, non serve aumentare le pene (l’articolo 575 del Codice penale prevede per l’omicidio la reclusione non inferiore a ventuno anni: vi paiono pochi?).

E no, non è neppure (o non principalmente) un problema di educazione alla legalità.

Prof. Marco Barbieri, ph. Facebook

È un problema economico-sociale (c’è un lavoro dignitoso e ben pagato per tutti e tutte? Sono nettamente separati affari legali e criminalità?) e anche un problema ideologico (chi ha voluto una società dove quello che sei dipende solo da quanti soldi hai in tasca non si lamenti oggi delle conseguenze).

Quindi è un problema politico (chi non vota o peggio vende il voto non si lamenti).

E non è neppure vero che a Foggia i delinquenti sono pochi: sono tanti, e ancora di più coloro che li ritengono bravi ragazzi, come abbiamo letto sui social in troppe occasioni.

Ce la possiamo fare? Non lo so, dipende da ciascuno e ciascuna se restare chiusi nell’individualismo o tornare a essere comunità. Auguri a noi che ci viviamo”.

 

 

A cura del Prof. Marco Barbieri

 

 

SULL’ALTO TASSO DI OMICIDI A FOGGIA

 

 

“Concordo con le tesi del professor Barbieri, in particolare quando scrive che l’alto tasso di delitti a Foggia dipende da fattori economici e sociali.

Aggiungo una nota storica sulla maggiore criminalità omicida nel Sud rispetto al Nord, facendo riferimento al testo ” Per la razza maledetta” di Napoleone Colajanni:

Il Prof. Michele Eugenio De Carlo, ph. Facebook

Il siciliano Alfredo Niceforo, uno dei maggiori discepoli del Lombroso, nel 1897 aveva pubblicato un testo sulla delinquenza in Sardegna, giudicato dal suo maestro Ferri come uno dei migliori saggi sulla sociologia criminale.

Un testo che viceversa Napoleone Colajanni giudicava come una «calunniosa requisitoria» atta a colpire «non una piccola zona della Sardegna, ma una buona metà dell’Italia», quella meridionale.

Infatti il Niceforo, partendo da aree del Nuorese e dell’Ogliastra che definiva «zona delinquente» per antonomasia, riteneva i sardi possessori di fattori genetici predisponenti a gravi forme criminali riscontrabili scientificamente nello studio dei crani e dei dati antropologici.

Colajanni non perdeva l’occasione di ridicolizzare le tesi di Niceforo, sostenendo dati alla mano che esisteva semplicemente un chiaro parallelismo tra miseria, analfabetismo (superiore all’80% da Oristano a Iglesias e Nuoro, invece compreso tra il 20 e 30% da Sondrio a Milano e Torino) e frequenza di omicidi, che inficiava qualsiasi possibile ricorso alla teoria della «razza maledetta» per spiegare l’alto tasso di delinquenza criminale”.

 

A cura del Prof. Michele Eugenio Di Carlo

 

 

Allegati

 

Link social allegato

 

L’articolo completo su Napoleone Colajanni:

https://www.pontelandolfonews.com/cultura/linferiorita-del-mezzogiorno/

 

About The Author