Ph. Facebook Stefano Simone ufficiale
InsideCapitanata.it, Manfredonia (Fg), 13 aprile 2025 – Ieri sera, a Roma, è stato conferito a Stefano Simone il prestigioso “Premio Pier Paolo Pasolini – Eccellenza alla carriera”.
Un nuovo punto di partenza
Il giovane regista manfredoniano ha voluto dedicare questo traguardo a tutte le persone che lo hanno sempre supportato nel corso della sua carriera professionale, definendo questo premio un nuovo punto di partenza per stimolarsi a raggiungere nuove vette.
“Ringrazio ancora tutta la giuria per questo incredibile riconoscimento giunto prima delle 40 primavere”, ha dichiarato Simone, visibilmente emozionato.
Protagonista anche la città di Manfredonia
La motivazione del premio, letta durante la cerimonia, ha voluto rendere omaggio alla lunga carriera del regista, che ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del cortometraggio nel 2007.
“Conosco Stefano Simone dal 2007, quando muoveva i primi timidi passi nel mondo del cortometraggio, ho visto passare la sua macchina da presa dal genere puro al cinema sociale, dagli omaggi ai Maestri dell’horror italiano come Bava, Fulci e D’Amato a una cinematografia impegnata, ma con grande rispetto dello spettatore, perché Simone è convinto che un buon regista deve prima di tutto raccontare delle storie.
Simone con stile di regia sobrio ed essenziale riprende le zone più degradate di Manfredonia per costruire un’atmosfera noir, cita esplicitamente Pier Paolo Pasolini (Accattone, Mamma Roma…) quando si sofferma su palazzi cadenti e borgate di periferia. Simone usa il genere thriller – horror mai fine a se stesso. Gli scacchi della vita – uno dei suoi film migliori – presenta spunti interessanti come stile di regia.
Perfetta la scelta degli ambienti degradati teatro dell’azione, tra mare e miseria, verrebbe da dire, in un crescendo pasoliniano. E poi sempre molto pasoliniani sono i film che condannano il bullismo (Fuoco e fumo) e che si concentrano su temi sociali (Bandiere e primavere) ma anche il documentario Il cielo sopra Piombino.
Alcuni suoi film mettono la provincia al centro della storia, rendendola specchio del malessere che ci avvolge, in altri casi parte da una leggenda per raccontare un thriller periferico, tra desolazione e squallore, bracci ferroviari dimenticati e giovanissimi protagonisti.
Non è importante cosa si racconta ma come lo si racconta, in definitiva. Stefano Simone sceglie il modo più originale di fare cinema noir e mistery, mostrando il meno possibile scene efferate, ma entrando nella mente dei suoi personaggi e di una provincia intera.”
Un riconoscimento meritato
Il premio ricevuto a Roma è un riconoscimento meritato per un giovane regista che ha saputo far evolvere il suo cinema in modo sempre più raffinato e significativo.
A cura di Gianluigi Cutillo, 13 aprile 2025
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