Lavoratori metalmeccanici Leonardo in sciopero a Foggia

Foggia, 28 marzo 2025 – Anche a Foggia si è svolto oggi lo sciopero nazionale di 8 ore indetto dai sindacati Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici.

La mobilitazione ha visto la partecipazione di centinaia di lavoratori, tra cui anche quelli dello stabilimento Leonardo di Foggia, che si sono uniti alla protesta in difesa dei propri diritti e per chiedere la riapertura delle trattative.

Lavoratori metalmeccanici in sciopero a Foggia

Il comunicato diffuso dalle sigle sindacali sottolinea l’importanza di questa giornata di sciopero, che ha coinvolto metalmeccanici da nord a sud, con la partecipazione di decine di migliaia di lavoratori nelle principali città industriali italiane.

 

“La straordinaria riuscita dello sciopero nazionale di oggi in tutta Italia ha visto centinaia di migliaia di metalmeccaniche e metalmeccanici manifestare nelle principali città industriali del Paese da nord a sud. Con oggi sono 24 le ore di sciopero complessivamente realizzate dalle lavoratrici e dai lavoratori per riaprire la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro”, affermano Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.

 

In particolare, il comunicato denuncia la rottura del tavolo di confronto con Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica e ribadisce la necessità di riaprire le trattative: “Nell’attuale contesto economico, industriale e sociale riteniamo necessaria una piena assunzione di responsabilità per rimettere al centro il ruolo e il valore dell’industria metalmeccanica. Il rinnovo del CCNL è lo strumento fondamentale di difesa e rilancio del lavoro industriale e della nostra economia”, dichiarano i sindacalisti.

Foggia, lavoratori metalmeccanici Leonardo in sciopero

A Foggia, come in altre città, la protesta è un chiaro segnale della determinazione dei lavoratori a non accettare il blocco delle flessibilità e degli straordinari. “Sarebbe irresponsabile in questo contesto continuare a negare il confronto contrattuale”, continuano i sindacati.

 

Infine, se non ci sarà una ripresa delle trattative, a partire dai primi giorni di aprile le segreterie di Fim, Fiom e Uilm valuteranno nuove azioni di protesta, tra cui scioperi e manifestazioni più estese per riaprire il dialogo con le controparti.

 

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