Fuoco e Fumo: dal regista sipontino Stefano Simone un viaggio tra bullismo, diversità e riscatto sociale.

InsideCapitanata.it, Manfredonia (Fg), 8 febbraio 2025 – Ieri, 7 febbraio, si è celebrata la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 dal Miur.

In questa occasione, il film Fuoco e Fumo di Stefano Simone affronta il delicato e sempre attuale tema del bullismo scolastico, immergendo lo spettatore in un contesto giovanile segnato dalla violenza, dall’esclusione, ma anche dalla speranza.

Bullismo scolastico: una lotta senza fine

Ambientato in Puglia, tra le vie di Manfredonia, il film racconta la storia di Stefano, un ragazzo che cerca di inserirsi in un ambiente scolastico ostile, dominato da un gruppo di bulli, dove le difficoltà aumentano ogni giorno.

 

L’unica nota positiva della sua avventura è l’amicizia di lunga data con Silvana, la ragazza di cui è innamorato, con la quale sviluppa un forte legame affettivo.

 

Nel contesto di una scuola segnata fortemente dalle prepotenze di un gruppo di bulli, che non perdonano la diversità, la vita di Stefano e dei suoi amici diventa sempre più difficile.

Tra i bersagli principali dei bulli c’è Dino, un ragazzo gay, tranquillo e solare,  amico intimo di Silvana.

Il regista sipontino Stefano Simone

Un viaggio doloroso verso la consapevolezza

La narrazione si sviluppa attorno alla sfida di reagire a questa realtà di sopraffazione, in cui l’unione del gruppo e l’amicizia autentica appaiono come gli unici modi per resistere.

 

Tuttavia, come spesso accade in storie di questo tipo, la situazione si deteriora, e l’evento tragico che ne scaturisce segna il destino dei protagonisti.

Manfredonia come location noir d’eccezione

L’ambientazione pugliese, tra il centro storico di Manfredonia, il lungomare e le periferie più degradate, non è solo uno sfondo, ma diventa parte integrante della storia, creando un’atmosfera che richiama il cinema noir e il realismo sociale, molto cari al regista .

 

Le riprese, con una regia dinamica e mai statica, sono caratterizzate dall’utilizzo efficace della macchina a mano e da un montaggio rapido, che contribuiscono a rendere palpabile la tensione emotiva della vicenda.

Fuoco e Fumo: il coraggio contro l’intolleranza attraverso un approccio realistico

Stefano Simone non si limita a raccontare una storia di bullismo, ma intende sollevare una riflessione importante sul coraggio e sull’accettazione della diversità.

 

Fuoco e Fumo si distingue per il suo approccio realistico, lontano dalla retorica, ma che non manca di momenti di intensa drammaticità.

 

La pellicola alterna momenti di pura azione come inseguimenti, risse, scorribande notturne, che mettono in luce il lato più oscuro di quella gioventù tormentata e probabilmente senza uscita, con riflessioni più intime, in cui i protagonisti tentano di trovare un senso a tutto ciò che li circonda.

Un film che convince con un messaggio importante

Nonostante qualche incertezza nelle dinamiche di scrittura, con dialoghi che talvolta sembrano discostarsi dalla realtà giovanile odierna, Fuoco e Fumo è un film che non vuole essere solo un racconto di violenza, ma una testimonianza di un’epoca segnata da sfide complesse, dove il riscatto, seppur doloroso, passa attraverso la consapevolezza e l’accettazione di sé.

 

Con un’interpretazione che vede tra i protagonisti giovani attori, molti dei quali studenti, la pellicola offre una certa freschezza, anche se non priva di difetti dovuti alla giovane età e all’inesperienza.

 

Tuttavia, la recitazione dei volti più maturi, come quella di Filippo Totaro nel ruolo del professore, arricchisce il film e ne bilancia la narrazione. Una figura di docente, come esempio e guida, che avrà un ruolo centrale e positivo nella vicenda.

 

Nel complesso, il cast della produzione risulta comunque convincente.

 

La musica, sintetica e inquietante, accompagna le sequenze più dure, mentre l’uso dei flashback e dei sogni onirici crea una dimensione emotiva che aiuta a costruire il personaggio di Dino, tragicamente colpito dal bullismo.

 

La scena del suicidio, cruda e potente, rappresenta uno dei momenti più forti della pellicola, che si conclude con una riflessione amara sulla lotta incessante contro l’intolleranza, la violenza e la prevaricazione.

 

Simone è riuscito comunque a confezionare per lo spettatore un prodotto di qualità che riesce a catturare e soprattutto a far riflettere, risultando di gran lunga superiore a pellicole della stessa categoria (probabilmente più costose) e delineando ottime capacità dietro la macchina da presa che sicuramente non andrebbero sottovalutate in futuro.

La violenza giovanile raccontata in un film

Fuoco e Fumo non è solo un film sul bullismo: è una riflessione sociale che invita a combattere contro l’indifferenza e la violenza, ma anche un viaggio, piuttosto doloroso, verso la consapevolezza.

 

La visione andrebbe consigliata soprattutto nelle scuole e in ambito sociale e istituzionale: si fa ancora troppo poco per evitare tragedie del genere.

 

Sono ancora troppi i delinquenti che danneggiano ragazzi sani e non rispettano la diversità, giovani che vorrebbero solo andare a scuola, studiare, avere un futuro, vivere socializzando e aiutando il prossimo.

 

Fuoco e Fumo: dal regista sipontino Stefano Simone un viaggio tra bullismo, diversità e riscatto sociale.

 

 

Gruppi di ragazzi che si trasformano in veri e propri mostri alla ricerca della vittima di turno, solo per il gusto di distruggerle la vita.

Annientare qualcuno per il divertimento del branco.

Bisogna guardare in faccia alla realtà e intervenire il prima possibile, partendo da una sensibilizzazione concreta del personale docente.

 

Questi ultimi, troppo spesso, vengono lasciati soli a combattere questo terribile fenomeno, manca un’azione organica.

La Giornata contro il bullismo: riflessioni e il bisogno di agire, anche in Capitanata

 

Nel Foggiano (e non solo) si fa ancora poco per combattere il bullismo. Servirebbero pene ben più severe, e soprattutto, prima che accada l’irreparabile.

 

Nelle realtà locali è ancora evidente la carenza di interventi concreti e misure più dure contro questo problema.

 

La lotta continua, perché, come il titolo suggerisce, se il bullismo è fumo, il coraggio è fuoco, e solo il fuoco può riscaldare l’anima.

 

Un augurio a Stefano Simone di continuare a crescere professionalmente e di poter portare in giro un messaggio di speranza, anche a nome della gente per bene del territorio di Capitanata.

 

InsideCapitanata.it

 

 

 

 

Titolo: Fuoco e fumo

Origine: Italia

Anno: 2017

Durata: 86’

Genere: Noir

Produzione: Indiemovie con la collaborazione dell’I.T.E. Toniolo di Manfredonia

Regia: Stefano Simone

Interpreti: Gianmarco Carbone, Désirée Manzella, Michele Renzullo, Antonio Rignanese, Marco Trotta, Luca Nobile, Melissa Salvemini, Enzo Misuriello, Luca Ferrandino, Giorgia Croce, Luca Ciuffreda, Matteo Perillo, Filippo Totaro, Siponta De Leo, Ciro Salvemini, Pellegrino Iannelli

Soggetto e Sceneggiatura: Matteo Simone

Consulenza alla sceneggiatura: Simone Giusti e Gordiano Lupi

Musiche: Luca Auriemma

Effetti speciali: Mariangela Spagnuolo

Fonico: Daniel Leporace

Aiuto regista: Marco Caputo

 

 

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