La calza dei morti, ph. Facebook

Foggia, 31 ottobre 2023 – Chissà quante volte ci siamo chiesti perché la calza dei morti a Foggia si regala a Novembre in occasione della festa della commemorazione dei defunti, mentre in quasi tutto il resto d’Italia si regala il giorno dell’Epifania.

 

Il motivo è questo: l’arco di tempo che trascorre tra la notte di ognissanti e quello della befana è considerato come un tempo in cui i morti ci vengono a far visita.

Fucacoste zucche lab

Il primo Novembre entrano nel mondo dei vivi e il giorno dell’Epifania ritornano nel regno dei morti.

 

Questo periodo corrisponde alla lunghezza dell’autunno durante il quale la natura si prepara a morire.

 

Gli antichi erano grandi osservatori dei fenomeni naturali e ritenevano che quello che avveniva alla natura, succedeva anche all’uomo.

 

Come dargli torto se consideriamo che l’uomo è un elemento della natura? Per cui le foglie che cadono, i colori scuri che si sovrappongono ai colori caldi estivi, l’autunno che succede all’estate erano per gli antichi tutti segni di morte.

 

In questo contesto e per mezzo del pensiero simpatico, l’uomo antico credeva che questo fosse il tempo dei morti e che, anzi, i morti sarebbero ritornati a trovare i vivi per giustificare la ciclicità delle stagioni.

 

 

Intorno a queste credenze, che ben presto si trasformarono in convinzioni, si sviluppò una ritualità.

 

Michelina A. una acuta informatrice proveniente da Borgo Croci, così si esprime in un’intervista “Qualche giorno prima dei morti nostra madre ci toglieva dalle orecchie il cerume e ne faceva una candelina.

Fucacoste zucche lab

Il giorno dei morti socchiudeva l’uscio della porta e poggiava sull’uscio un catino con dell’acqua dentro.

 

Diceva che quando accendeva la candelina sull’acqua si vedevano le ombre dei morti che passavano in processione”.

Fucacoste Orsara illuminata

Questo rito è diffuso in molti paesi della Capitanata come ad esempio Orsara di Puglia dove i morti vengono chiamati “cocce priatorije” (teste del purgatorio).

 

E’ chiaro che i morti, nell’immaginario collettivo, si comportano come i vivi, per cui andando a far visita ai parenti avrebbero portato dei doni, in questo caso dei dolci.

Fucacoste zucche su ingressi

La calza dei morti, e quindi anche quella della Befana, ha il significato del dono che i morti fanno ai vivi, ma soprattutto ai bambini ai quali i morti, si presume per vecchiaia, lasciano il testimone.

 

Giacinto S. un ottuagenario informatore foggiano ci avverte che i bambini prima di andare a letto e ricevere la calza dai morti recitavano questa filastrocca:

“Aneme sànde, àneme sànde,

ije so’ da sùle e vùije sìte tànde,

mèntre me tròve

ìnde a nu mùnne de guaije,

de cumplemènde mettìteme assàije”.

Sia il contenuto che la forma della calza hanno un preciso significato.

La calza dei morti, ph. Facebook

Anticamente in luogo dei dolciumi la calza era riempita di frutta secca e frutta di stagione, che erano le leccornie dell’epoca: carrube (fainelle), mele cotogne, noci, mandorle, etc.

La frutta secca e la frutta di questo periodo erano contenute in calze di lana che si appendevano in un luogo nascosto della casa.

 

Grande era la curiosità che animava i bambini la mattina appena svegli quando gironzolavano per casa alla ricerca del dono riposto da qualche parente morto.

La calza dei morti, ph. Facebook

Con il tempo alla frutta si sono sostituite le caramelle e le cioccolate, ma il significato ed il rituale sono rimasti intatti.

 

Così Michelina descrive l’antica calza dei morti: “Quando era il 1 Novembre le nostre mamme preparavano le calze lavorandole ai ferri con la bambagia.

Quando erano pronte le riempivano con castagne, mele cotogne, carrube, noci, susine, arance e frutta di stagione. Chi faceva il cattivo gli arrivava la calza con i carboni”.

 

Ma la calza aveva anche una funzione ludica, scherzosa che Michelina ricorda così: “Per fare degli scherzi la calza dei morti si regalava anche al vicinato riempiendola di stallatico che a quei tempi non mancava in casa.

 

Si attaccava la calza dietro la porta del malcapitato di modo che la puzza invadesse la casa al risveglio”.

 

Se i morti portano la calza ai bambini per rappresentare la chiusura del ciclo della vita, la frutta secca e la frutta di stagione presente nella calza rappresentano la chiusura del ciclo naturale.

 

Anche la forma del contenitore scelto per rappresentare questo ciclo ha un significato.

Fucacoste zucche

Perché riempire una calza? Non potevano riempire un guanto, non potevamo avere una sciarpa dei morti? La risposta è data in quanto il piede, e dunque la calza, è l’organo più prossimo alla terra.

Lo schiacciare la terra dopo la sepoltura rafforza il legame tra il morto e l’arto inferiore.

 

Ma un motivo ancora più suggestivo riguarda il fatto che la calza con i frutti ci ricorda la cornucopia, simbolo di fortuna e di abbondanza.

 

Possiamo ritenere che gli scherzi riportati sopra e fatti con il letame siano auspici di buona fortuna e di buon augurio perché anche il letame è foriero di buona sorte.

 

Infatti ancora oggi quando si finisce per schiacciare una deiezione animale per strada ci si reputa fortunati.

 

 

A cura di Giuseppe Donatacci

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