Foggia, 30 luglio 2023 – Angelo Apicella è un giovane studente del corso di violino del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia.
Ha scritto un testo, riportato di seguito, che parla della trap come genere musicale ma anche come fenomeno sociale in cui sono presenti molte criticità:
RIFLESSIONI PERSONALI: “LA TRAP, GENERE MUSICALE MA SOPRATTUTTO…FENOMENO SOCIALE”
“Tra gli argomenti più discussi del panorama musicale e non, capace di spaccare in due l’opinione pubblica e di dominare la scena mediatica degli ultimi anni, specialmente tra i giovani.
È amata, ma allo stesso tempo odiata. Sono queste le caratteristiche principali della trap, genere derivante dall’ hip pop americano, consolidatosi nell’ultimo decennio anche in Italia.
Da un punto di vista musicale è caratterizzata prevalentemente dalla musica elettronica, in particolar modo assumono notevole importanza il ritmo, spiccato e veloce (può arrivare anche fino a 140 BPM), ed i bassi che rappresenterebbero “l’armonia” dei brani (ho messo il termine “armonia” tra virgolette in quanto l’armonia è il rapporto dei suoni nella dimensione verticale, e solitamente i bassi nella trap yu io si basano sulle singole note, non su accordi, dunque sarebbe un termine improprio in questo contesto).
Molto carenti invece le linee melodiche, a volte addirittura assenti e sostituite da veri e propri discorsi parlati che si svolgono sulla base della traccia.
Avendo queste caratteristiche, la trap può considerarsi a tutti gli effetti un genere musicale, anche se fin troppo scarno e superficiale, incapace di trasmettere quelle emozioni che la musica sa dare(almeno per me).
Ed infatti, a causa di questa superficialità estrema, è un genere accessibile a tutti, anche a coloro che non possiedono le minime nozioni musicali.
Aldilà delle pochissime considerazioni che meritava dal punto di vista musicale, io mi soffermerei principalmente sugli effetti causati nella società odierna. È risaputo che i fans della trap sono per la maggior parte i giovani ed i giovanissimi.
Per quanto questo genere sia apparentemente innocuo dal punto di vista musicale(anche se non lo è perché rappresenta un deterioramento eccessivo in questo ambito), è nei testi che trova il suo lato oscuro, che a parer mio hanno contribuito e stanno contribuendo al deterioramento della generazione Z.
Argomenti prediletti di questi pseudo-testi, sono il sesso, la droga, l’alcol, la violenza, l’ostentazione alla ricchezza, l’esaltazione ai beni materiali, ritenuti più importanti dei valori morali, la donna vista come una prostituta da usare per soddisfare i propri piaceri sessuali ecc…emi che inducono ad una sorta di “demonizzazione” della società.
Tutto questo a discapito dei giovani che, affascinati dal ritmo veloce e spiccato della musica e riconoscendosi in esso in quanto desiderosi di dinamicità vista l’età che hanno, entrano in contatto con questi testi, che mediante la musica, riescono ad influenzare in particolar modo i giovanissimi, ancora in fase di maturazione, e dunque incapaci di sviluppare un proprio pensiero critico.
I trapper diventano dei veri e propri esempi da seguire e modelli di vita, allontanando i giovani dagli altri generi musicali, considerati “da vecchi” ma che sicuramente non svolgono una funzione diseducativa nella crescita dell’individuo.
Per non parlare poi dei numerosi episodi di litigi e violenza che si verificano tra colleghi trapper, che vanno a violare l’unione e la pace che solo la musica, mediante il suo linguaggio universale, sa dare.
E non è un caso che molti giovani e giovanissimi, da circa 10 anni a questa parte, si comportano e vivono esattamente come propongono i loro idoli.
È in aumento vertiginoso il fumo e l’alcol tra i ragazzini in tenera età, la cui sigaretta o bicchiere di cocktail sviluppa in loro un senso di superiorità e di uniformità al messaggio che la trap vuole dare, incapaci di comprendere i rischi e i danni sulla salute che ne possono derivare, molte volte favoriti anche dalla carenza del ruolo dei genitori, che dovrebbe essere fondamentale.
Si è radicata prepotentemente l’esaltazione dei beni materiali, addirittura si arriva a giudicare il valore di una persona in base agli oggetti che possiede, ai capi d’abbigliamento che indossa ed anche dal numero di followers che ha sui social, altro mezzo osannato da questi pseudo educatori, inducendo all’abbandono dei valori morali, che dovrebbero essere alla base di tutto.
Frequenti poi, sono gli episodi di violenza spietata tra ragazzi nelle discoteche, luoghi che dovrebbero rappresentare lo svago ed il divertimento, ma che molto spesso sono presenti nelle notizie di cronaca dei quotidiani.
Episodi di violenza scaturiti da semplici sguardi o da urti involontari, evidentemente frutto di una sorta di orgoglio preponderante che è messo in risalto nei testi dei trapper.
Si è instaurata la concezione del “tutto e subito”, inducendo all’estraneità del concetto di sacrificio, che invece dovrebbe essere esaltato, essendo un punto fondamentale della vita.
Ci sarebbero altri esempi da citare, anche se mi dilungherei troppo. In conclusione, a parer mio, l’identità della generazione Z è stata influenzata prevalentemente dai contenuti che presenta questo genere musicale estremamente scarno e semplice, oltre alla carenza genitoriale che avrebbe dovuto sopperire.
Sarebbe più interessante la promozione di questo genere musicale con testi che presentino dei temi totalmente diversi da quelli presenti oggi, anche perché, grazie a questa eccessiva semplicità, è un genere adatto alle feste tra ragazzi in cui lo scopo è quello di svagare la mente e divertirsi, magari con testi più educativi ed inclusivi.
Sono certo che se ci fosse questo cambiamento, andremmo incontro ad un miglioramento significativo della società…”
(A cura di Angelo Apicella)