InsideCapitanata.it, Roma, 24 giugno 2023 – Alessio Perilli, giovane originario di Foggia, Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, è tra gli editor di un prestigioso volume che analizza il sistema sanitario italiano.
Una pubblicazione che ha visto la partecipazione fattiva di Antonio Giulio de Belvis, Michela Meregaglia, Alisha Morsella, Andrea Adduci, Alessio Perilli Fidelia Cascini Alessandro Solipaca, Giovanni Fattore, Anna Maresso, Giada Scarpetti e di Walter Ricciardi, noto per essere stato il consulente dell’ex Ministro Speranza durante la pandemia COVID.
L’opera fa parte di una serie di volumi, a cura dell’Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari, che analizza l’organizzazione della sanità nei vari Paesi con un approccio comparativo.
Spesso si parla male della Capitanata per gli episodi di cronaca, ma ci sono diversi giovani brillanti e volenterosi come Alessio che portano in alto il nome del territorio dauno.
Si riporta di seguito una breve presentazione del volume:
Gli italiani possono aspettarsi di vivere a lungo, ma i cambiamenti nei comportamenti relativi alla salute possono ridurre ulteriormente la morbilità e la mortalità.
L’aspettativa di vita ha continuato ad aumentare e ha raggiunto gli 83,6 anni nel 2019, ma è diminuita temporaneamente nel 2020, a causa del numero di decessi dovuti a COVID-19. Le principali cause di morte in Italia sono le malattie cardiovascolari e il cancro, come nella maggior parte degli altri Paesi ad alto reddito, e, a partire dal 2020, i disturbi respiratori infettivi.
Le differenze regionali negli indicatori di salute sono marcate e i fattori di rischio comportamentali, come le abitudini alimentari e il consumo di alcol e tabacco, sono i principali fattori di morbilità: sono responsabili di circa un terzo di tutti i decessi.
Le regioni sono responsabili del finanziamento, della pianificazione e dell’erogazione dei servizi sanitari.
Il Servizio Sanitario Nazionale in Italia (SSN) è altamente decentralizzato e ogni regione è responsabile dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi sanitari alla popolazione.
Il governo centrale stabilisce il pacchetto di prestazioni nazionali e stanzia i fondi per i sistemi sanitari regionali. Durante la pandemia COVID-19, c’è stata una centralizzazione del potere in termini di leadership e amministrazione, ma l’attuazione è stata in gran parte lasciata alle regioni.
Sebbene la spesa sanitaria sia relativamente bassa, negli ultimi anni le spese vive sono aumentate.
Con l’8,7% del PIL nel 2019, la spesa sanitaria in Italia è inferiore a quella di altri Paesi dell’Europa occidentale. Nel 2019, circa il 74% della spesa sanitaria totale è stato finanziato da fonti pubbliche, mentre la maggior parte delle spese rimanenti (23%) provengono da pagamenti out-of-pocket da parte delle famiglie. Negli ultimi dieci anni, la percentuale di spesa sanitaria privata è aumentata e la maggior parte di questa crescita è dovuta alle spese dirette delle famiglie, piuttosto che ai ticket, sollevando preoccupazioni sull’adeguatezza della protezione finanziaria.
Tuttavia, dato il livello di spesa sanitaria, il SSN italiano è stato generalmente efficace nel fornire accesso a cure di alta qualità a un costo ragionevole, nonostante le significative variazioni regionali.
Le aree chiave di riforma includono la prevenzione, l’assistenza ospedaliera, la ridefinizione del pacchetto di prestazioni nazionali e il monitoraggio.
Le recenti iniziative politiche hanno incluso l’espansione della copertura vaccinale, la ristrutturazione dell’offerta ospedaliera e il miglioramento degli standard di assistenza, la revisione del pacchetto di Livelli Essenziali di Assistenza e l’implementazione di sistemi di monitoraggio delle performance del sistema sanitario.
Le principali sfide per il sistema sanitario sono legate alla necessità di affrontare la storica carenza di investimenti nel personale sanitario, di modernizzare le infrastrutture e le attrezzature obsolete e di migliorare le infrastrutture informatiche.
Il governo italiano intende utilizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’UE per rafforzare l’assistenza primaria investendo nelle strutture, migliorando l’infrastruttura digitale del SSN, aggiornando le attrezzature mediche e formando gli operatori sanitari.
Link allegato:
https://eurohealthobservatory.who.int/publications/i/italy-health-system-review-2022