Le indagini finora condotte hanno portato al censimento di circa 250 iscrizioni e segni di vario tipo (croci, palmette, ecc.), databili tra l’età romana e l’età contemporanea. Una iscrizione è in caratteri greci ed è riferibile a un certo Gaios Gellios, sei sono quelle latine di età repubblicana e imperiale di cui ben cinque con dedica a Venere Sosandra, oltre trenta quelle latine databili tra Tarda Antichità e Medioevo. Numerose sono poi le iscrizioni lasciate dai fanalisti almeno fino al 1926.
Gli scavi condotti negli scorsi anni sia nella grotta che nell’area antistante hanno fornito importanti risultati sulla fisionomia della grotta santuario, sulla sua presumibile estensione e sulla presenza di una serie di elementi, tra cui vasche e cisterne per l’acqua, che stanno cominciando a delineare l’articolazione del santuario viestano.
Sono state individuate anche alcune sepolture: le analisi al C14 effettuate su due campioni ossei hanno fornito interessanti datazioni al V-VI secolo e al XXII secolo, confermando una utilizzazione del santuario, diventato ormai cristiano, tra Tarda Antichità e pieno Medioevo. Il culto di Venere Sosandra è legato alla sfera del mare e soprattutto al viaggio marino. I marinai durante la navigazione adriatica, sostavano a Vieste, per recuperare acqua e viveri, ed esprimevano la loro devozione alla divinità, che qui aveva un suo luogo di culto ricordato anche da Catullo, nel Carme 36, a proposito di Uria, cioè l’antica Vieste.
Altra iscrizione di grande importanza è quella datata al 3 settembre 1002 che ricorda il passaggio del doge Pietro II Orseolo durante la spedizione, con 100 navi da guerra, in soccorso di Bari assediata dai Saraceni. Durante la prossima campagna, oltre a proseguire l’attività di documentazione, si conta di proseguire lo scavo all’esterno, con l’obiettivo di poter rinvenire ulteriori elementi per meglio definire la configurazione del santuario rupestre e le attività di cava della pietra che nel corso dei secoli si sono svolte sull’isola, anche per meglio datare le fasi antiche e medievali di occupazione.
Le ricerche saranno condotte congiuntamente dalle Università di Bari e di Foggia, in regime di concessione del Ministero della Cultura-Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia e con l’autorizzazione della Marina Militare, con la partecipazione di docenti, tecnici e dottorandi di ricerca (Giuliano De Felice, Giovanni De Venuto, Giacomo Disantarosa, Carmela D’Auria, Sergio Capurso, Paolo Fioretti, Danilo Leone, Maria Potenza, A. Valentino Romano, Maria Turchiano, Giuliano Volpe) con il supporto dei tecnici speleosubacquei dell’Associazione ASSO di Roma (Bernardino Rocchi, Mario Mazzoli, Marco Vitelli) e con la preziosa collaborazione della locale Guardia Costiera.
Prezioso e convinto il sostegno, nelle persone del sindaco Giuseppe Nobiletti e dell’assessora alla cultura Graziamaria Starace, del Comune di Vieste, che nei suoi programmi di valorizzazione del patrimonio culturale spera di poter inserire presto anche l’isola di Sant’Eufemia a Vieste con la grotta di Venere Sosandra.
Durante questa campagna sarà anche organizzato un servizio di visite guidate agli scavi e al Santuario di Venere Sosandra. Il “Progetto Venere Sosandra” rientra tra le attività sostenute dall’ESAC-Euromediterranean Seascapes Archaeology Center (responsabile Luigi De Luca), istituito dalla Regione Puglia con la collaborazione delle università pugliesi e della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo.
Infine le indagini sono parte ora del grande progetto CHANGES – “Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, parte del PNRR, Partenariato Esteso 5, di cui l’Università di Bari è parte come leader dello Spoke 1 “Historical Landscapes, Traditions and Culturale Identities” (coordinatore Giuliano volpe). Durante la campagna di scavi si svolgerà a Vieste la terza edizione dell’ArcheoFilmFestival “Premio Venere Sosandra” (26-28 giugno), a cura di Archeologia Viva, e il 26 giugno saranno presentati i risultati delle ricerche condotte nel santuario di Venere Sosandra.