Foggia, 22 maggio 2023 – Si riporta di seguito la nota della Senatrice Gisella Naturale (Movimento 5 Stelle) per la conferenza sulla vertenza OMC Foggia di Trenitalia:

• La senatrice Gisella Naturale (M5S) è stata prima firmataria, a maggio 2023, di un’interrogazione parlamentare ai ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell’economia e delle finanze. L’argomento riguarda Trenitalia e il mancato rispetto della clausola di salvaguardia introdotta in sede di conversione del decreto-legge n. 243 del 2016, che prevede che le amministrazioni centrali dello Stato debbano destinare alle regioni del Mezzogiorno il 34% delle risorse ordinarie in conto capitale, proporzionale dunque alla quota percentuale della popolazione di riferimento.

• In pratica, il cosiddetto “Decreto Sud” aveva introdotto un “criterio di assegnazione differenziale di risorse” a favore degli interventi nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Nelle leggi di bilancio per il 2019 e per il 2020 del governo Conte uno e Conte due, avevamo ulteriormente precisato l’ambito di riferimento di tale clausola finalizzata alla crescita e al sostegno degli investimenti. Però, mentre per RFI e ANAS questi interventi sono stati positivi, non si può dire lo stesso per Trenitalia S.p.A., pur essendo parimenti un’azienda pubblica partecipata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato Italiane. Per la manutenzione dei treni, l’azienda ha un proprio reticolo manutentivo, con impianti specializzati sia per la manutenzione corrente, che per quella ciclica.

 

“L’attuale ripartizione del budget nel settore manutentivo, con i relativi risvolti occupazionali ed economici, diretti e indiretti – dice la senatrice – appare squilibrata, sia per l’iniqua ripartizione degli investimenti che per le attività date all’esterno, con una maggiore penalizzazione del Mezzogiorno incrementando ulteriormente i divari preesistenti in tre ambiti: investimenti, internalizzazioni e immissioni. Nel decennio 2012-2021 – aggiunge Naturale – su circa 950 milioni di euro di investimenti a livello nazionale è stato destinato il 18,3% al Mezzogiorno e l’81,7% nel resto del Paese. Esempio emblematico è il settore delle O.M.C. che, oltre alla sede direzionale a Firenze, su 9 impianti ne ha solo 2 nel Sud, di cui uno a Foggia. Anche nel nuovo piano investimenti 2022-2031 da 1,5 miliardi oltre a non esserci riequilibrio rispetto al 34%, si sommerebbero altri rilevanti squilibri, sia per le mancate internalizzazioni di attività che per le immissioni di nuovo personale.

• La senatrice pentastellata e i sui co-firmatari allertati dalla Fast Confsal regionale di Puglia e Basilicata e provinciale di Foggia, hanno chiesto ai ministeri di assicurare un riequilibrio territoriale negli investimenti, anche da parte di Trenitalia, sia per le immissioni e le internalizzazioni, sia negli impianti di manutenzione ciclica e corrente, nonché negli altri settori interessati. Inoltre è stato chiesto ai ministri di considerare una ripartizione delle attività ferroviarie tra macroaree italiane e garantire equità nei risvolti socio-economici derivanti dalla manutenzione e dagli altri ambiti settoriali di Trenitalia S.p.A. e assicurare i medesimi parametri relativi alla quantità, qualità, affidabilità e sicurezza del servizio ferroviario a media-lunga percorrenza e regionale in tutto il Paese.

È inaccettabile che non venga considerato l’alto tasso di disoccupazione presente nel Mezzoggiorno e si perseveri nel mancato rispetto della normativa. Questo succede in svariati settori, basti considerare in terra dauna l’attuale drammatica situazione dei lavoratori licenziati dalla multinazionale G&W Elettric nello stabilimento ex Tozzi Sud e quelli della Dopla a Manfredonia. È necessario mantenere sempre alta l’attenzione e fare il massimo per tutelare e rafforzare il tessuto socio economico del nostro territorio.

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