
Processione del Venerdì Santo a Foggia, crediti: foto di InsideCapitanata.it (RIPRODUZIONE VIETATA)
Foggia, 19 aprile 2025 – Nella sacra atmosfera del Venerdì Santo Foggia si è raccolta per rivivere la Via Crucis, rappresentata dai “Misteri Dolorosi”, attraverso la tradizionale e suggestiva Processione che si snoda per le vie del centro della città.
È senza dubbio l’evento religioso più sentito e partecipato dalla popolazione, rappresentando un culmine di religiosità e misticismo.

Con composta devozione moltitudini di persone, assiepate lungo le vie, hanno partecipato commosse in rispettoso silenzio al passaggio dei “Misteri Dolorosi”, sei statue lignee raffiguranti sei diverse scene della Passione seguite dalla statua della Madonna Addolorata in cerca del figlio morto, per le vie della città.

La sacra processione si è conclusa in piazza XX settembre, dove tutti i fedeli si sono radunati per assistere al
suggestivo “Incontro” tra la statua della Madonna e la statua del Cristo morto deposto in una Teca, riccamente decorata, detta in dialetto “Scaravatt” dall’ italiano “Scarabattolo”.

Prima del significativo momento “dell’incontro” il nostro arcivescovo e pastore Giorgio Ferretti, sempre presente e attivo anche nei diversi ambiti della vita sociale, vero riferimento e guida amata, nell’omelia non ha mancato di evidenziare, insieme alle riflessioni spirituali alcune emergenze del nostro tempo.
Per sottolineare il dolore della Madonna per la perdita del Figlio,la banda musicale ha intonato
“Jone, l’ultimo giorno di Pompei”, dramma lirico musicato dal compositore palermitano “Errico Petrella”.

All’avvenuto doloroso incontro tra madre e figlio, un’onda di commozione si è trasformata in un prolungato e commosso applauso da parte dei fedeli, che in quel gesto hanno espresso la loro vicinanza alla Madonna nel suo grande dolore.
La partecipazione massiccia e sentita dalla popolazione ha rinnovato, in linea con una secolare tradizione, non solo la profonda devozione religiosa e la Fede, ma anche un’ identità collettiva vivida e tenace che di generazione in generazione custodisce e tramanda valori, storia e un forte senso di appartenenza comunitaria.
A cura di Enzo Ficarelli